Grazie alla vittoria strappata ad Area Sanremo con il brano “Come un miracolo” e il successo riscosso negli ultimi anni con i brani “Dall’Italia” e “Il giro del mondo” – inseriti dal duo comico Pio e Amedeo rispettivamente come sigla di testa e di coda del loro programma televisivo Emigratis – i Musicomio hanno raggiunto un’ampia fetta di pubblico affermandosi come una delle realtà più interessanti della musica emergente nostrana.
La vocal band composta da Checco Occulto, Miriana Fabozzi e Mario Pio Coda è decisa a confermare quanto di buono mostrato negli scorsi anni con un inedito dal titolo “Richiamami domani”, uscito in anteprima su Spotify in data 29 novembre e online a partire da giovedì 5 dicembre sul canale You Tube del gruppo pugliese.
Il nuovo singolo dei Musicomio è una canzone con sonorità electro-funk che narra di una storia d’amore conclusasi da poco. Il ricordo dei bei momenti passati insieme dai due ormai ex amanti è intenso, ma labile è la voglia di rimettersi in gioco e riprendere il loro rapporto. A causa dal continuo rimandare a domani un possibile nuovo inizio la relazione dei due protagonisti è destinata purtroppo a cessare per sempre.
La redazione di Libero Pensiero News ha avuto il piacere di incontrare Mario Pio Coda che ha risposto ad alcune nostre domande in merito al nuovo singolo dei Musicomio “Richiamami domani”, a quella che è stata finora la sua esperienza con la band e ai progetti futuri del trio foggiano.
La vostra band è nata a Foggia nel 2015. Come vi siete incontrati? Se dovessi fare un bilancio di quella che è stata fino ad oggi la vostra carriera insieme quali sono i momenti che ti hanno segnato maggiormente?
«Ciao ragazzi, grazie per questa chiacchierata. L’avventura dei Musicomio è iniziata a Foggia grazie al nostro produttore artistico Massimiliano D’Apollo: sua l’intuizione di unire tre voci, personalità e stili musicali apparentemente poco conviventi sotto lo stesso tetto. All’inizio crediamo di averla presa sotto gamba perché ci suonava strano, ma dopo poco tempo ci siamo resi conto che stava venendo fuori qualcosa di speciale. Come band ci siamo trovati bene fin da subito nonostante la nostra diversità: è successo grazie al nostro amore comune per la musica. I momenti importanti che abbiamo vissuto insieme sono tanti: ricordiamo con immenso piacere i duetti presso l’emittente radiofonica RTL 102.5 con grandi della musica italiana come Baglioni, Morandi, Raf, Masini, J-Ax, Gigi D’Alessio ed altri ancora. Fondamentale per noi è il bellissimo rapporto che abbiamo stretto con i nostri fratelli acquisiti Pio e Amedeo. Con loro abbiamo condiviso musica e spettacolo grazie alla nostra presenza nel loro programma Emigratis in prima serata su Italia 1 e due tour bellissimi tour nelle cornici più suggestive ed importanti di tutta Italia, ossia il Teatro Antico di Taormina, l’Arena di Verona, il Mediolanum Forum di Assago e via dicendo. Ce ne sarebbero ancora tante di esperienze da raccontare!»
Avete tre personalità completamente distinte e provenite da mondi musicali differenti. In che modo questi fattori influiscono nel modo di fare musica dei Musicomio?
«A dire il vero non lo sappiamo bene (ride). Posso dirti sicuramente che le nostre canzoni spesso nascono dall’intuizione ed ispirazione di uno di noi che a turno le propone agli altri due. Quando ci rendiamo conto che il pezzo convince emozionandoci ci lavoriamo insieme. Qualche volta capita che il brano proposto è al 90% già composto, altre volte è solo un’idea che deve essere elaborata, mentre altre ancora viene completamente rilavorato dalla musica al testo fino all’arrangiamento. Dipende da molteplici fattori in poche parole. Il meccanismo sembrerebbe funzionare bene grazie al cielo! L’unica difficoltà consiste nella scelta della canzone che vogliamo proporre al pubblico: delle volte capita di tirarne fuori dieci grazie al nostro metodo ed in quel caso nascono i problemi. Come in ogni gruppo ognuno ha le sue preferite: per questo facciamo sempre un gran casino nonostante i nostri continui ragionamenti. In questo caso non ci sono stati dubbi: è stato chiaro sin dal primo accordo del riff di chitarra che “Richiamami Domani” era il pezzo su cui puntare.»
Nel vostro brano recentemente uscito “Richiamami domani” ponete l’attenzione su un problema piuttosto frequente in un’epoca come la nostra in cui la superficialità nelle relazioni fa da padrona, ossia l’atto di rimandare anziché agire fin dal principio. A tuo parere in che modo la procrastinazione influisce in un rapporto affettivo?
«Questa definizione non la conoscevo, ma so benissimo ciò che intendi. La procrastinazione nuoce alle relazioni mettendo in secondo piano ciò che è realmente importante. Spesso e volentieri attraverso svariati metodi più o meno ortodossi fingiamo che certi aspetti di un rapporto non ci pesino. Quel che è sicuro è che tutti dovremmo avere la forza di guardare dentro noi stessi e ciò che ci circonda con gli occhi curati dalla cataratta che qualcuno ci ha fatto venire. Solo così possiamo trovare un senso, una strada, un motivo per vivere i rapporti con la forza e la determinazione necessarie. Sono convinto che tante cose andrebbero per il meglio, dalle più semplici a quelle più complesse, se ci si impegnasse di più. In caso contrario staremmo a parlare di aria fritta! Solo cosi facendo potremmo a mio avviso potremmo mandare in serie B questo termine che noi Musicomio non amiamo per nulla.»
Una relazione se non nutrita adeguatamente rischia di vacillare: impegno e dedizione sono ingredienti fondamentali in un rapporto di coppia. Sei d’accordo? Quale messaggio volete trasmettere ai vostri ascoltatori attraverso il vostro ultimo singolo?
«Più che messaggio è una condivisione di alcune esperienze personali in cui i nostri amici che sono impegnati in questa lettura possono ritrovarsi o meno. Fatta questa premessa, credo che impegno e dedizione siano certamente ingredienti necessari in un rapporto affettivo. È chiaro che l’amore muta nel tempo: è bene assumersi le proprie responsabilità e darsi da fare costantemente. Poi, si sa, ognuno fa per se.»
Pio e Amedeo in Emigratis hanno espresso la loro convinzione che un giorno i Musicomio riempiranno lo stadio di San Siro. Credete di riuscire nell’impresa in un futuro non troppo lontano? Dove vi vedete tra qualche anno?
«Riempire lo stadio di San Siro è un’impresa dura, anzi durissima. Faremo del nostro meglio come abbiamo sempre fatto: la spinta che un sogno può darti non va assolutamente piegata alle logiche della realtà. Se tutti ci piegassimo a queste “regole” saremmo una massa di depressi. I sogni, o comunque quella cosa che una persona sente dentro di se cosi tremendamente da strapparsi quasi la pelle, non vanno spenti. Vanno curati con impegno e dedizione – come dicevamo prima – e vanno onorati con sacrifici, sofferenze e perchè no lacrime. Non sarà sempre tutto rose e fiori: magari capiterà di odiare ciò che si ama di più per via delle difficoltà incontrate lungo il proprio cammino. Una usciti dal vortice della delusione e tornati in se bisogna darsi uno slancio incredibile per risalire e riprendere la scalata. Chissà se un giorno quanto auguratoci dai nostri fratelli Pio e Amedeo si possa davvero avverare: magari tra qualche anno noi Musicomio suoneremo a San Siro acclamati da una marea di gente che stravede per noi e per la nostra musica! Sarebbe la cosa più bella che la vita possa regalare a tre persone che vengono dal niente e ne sono orgogliose come noi. Detto questo ci auguriamo di risentirci presto e rifarci un’altra chiacchierata! Grazie ragazzi per lo spazio che ci avete concesso. Un bacio a tutti.»
Vincenzo Nicoletti