16 marzo 1978: un nucleo armato delle Brigate Rosse bloccava in Via Mario Fani, a Roma, l’auto su cui viaggiava Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana, il quale veniva rapito.

A trentasette anni circa dal suddetto sequestro, Papa Francesco riapre il caso Moro. Il pontefice ha consentito la testimonianza dell’attuale nunzio apostolico nel Regno Unito, l’arcivescovo Antonio Mennini, il quale potrà presentarsi lunedì prossimo, 9 marzo, davanti alla nuova Commissione parlamentare d’inchiesta sul caso.
Dunque, nessuna immunità diplomatica (di cui godono i nunzi, ossia gli ambasciatori vaticani, e i diplomatici di ogni paese del mondo), bensì priorità alla ricerca della verità. Anziché ascoltarlo “a domicilio” – in considerazione del suo status – Papa Francesco ha anche deciso di far giungere l’arcivescovo a Roma, risparmiando, quindi,  alla Commissione di spostarsi a Londra.

Giovane prete della diocesi di Roma, viceparroco nella chiesa di Santa Chiara in piazza dei Giochi Delfici, nei pressi della casa di Moro, “Don Antonello” – secondo le affermazioni dell’ex capo dello Stato, Francesco Cossiga, rilasciate prima della sua morte – sarebbe stato vicino al presidente della DC quando fu ostaggio delle Br. L’arcivescovo Mennini, sotto Paolo VI,  sarebbe stato il “comunicatore segreto” tra i brigatisti e la Santa Sede per cercare di salvare Aldo Moro.

Tuttavia, subito dopo la conclusione del processo, Mennini fu indirizzato dal Vaticano alla carriera diplomatica, in ordine: Turchia, Bulgaria, Federazione Russa, Uzbekistan e attualmente Gran Bretagna. Da allora è sempre stato lontano dai riflettori, dai tribunali e dalle precedenti Commissioni d’inchiesta. A gennaio, però, c’è stata la svolta: l’arcivescovo è stato chiamato dalla Santa Sede, affinché si rendesse disponibile a deporre per la nuova Commissione, presieduta da Giuseppe Fioroni, la quale ha avviato i suoi lavori lo scorso ottobre.

Molto probabilmente, vista l’importanza e la delicatezza della situazione, la testimonianza del prelato sarà secretata. Fioroni, nell’annunciare l’audizione di Mennini ha dichiarato: “E’ l’uomo che più di tutti fu spiritualmente vicino ad Aldo Moro. Tanti i punti che potrà affrontare: il suo ruolo in quei giorni, i suoi contatti, l’impegno enorme di Paolo VI ad avviare una trattativa per restituire Moro vivo al Paese e alla sua famiglia e perché questo tentativo non andò in porto – e ha aggiunto – Con Bergoglio, adesso, Mennini è libero di parlare“.

Andrea Palumbo

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