Oggigiorno in medicina gli antidolorifici a base di oppiacei come ad esempio la morfina e la codeina sono sempre più diffusi in ambito medico. Queste sostanze, però, agiscono sul sistema nervoso centrale e presentano numerosi effetti collaterali tra cui, nel peggiore dei casi, la morte. L’incremento di decessi negli Stati Uniti per l’eccessiva assunzione di oppiacei è del 152% in sei anni (più di 90 persone al giorno).
Per far fronte al problema gli scienziati a stelle e strisce hanno trovato un’ escamotage. Dei ricercatori americani ha testato un nuovo tipo di trattamento a base di una proteina isolata presente nel Conus Regius, cioè una tipica lumaca di mare dei Caraibi. Questa scoperta è merito di uno studio condotto da un team coordinato da Baldomero Olivera, professore dell’University of Utah, che ha appunto scoperto come questo mollusco rilasci una sostanza antidolorifica diecimila volte più forte della morfina chiamata conotossina.
Con questo termine si definisce qualsiasi veleno isolato dal secreto delle conchiglie Conus. La conotossine sono costituite da uno o più peptidi neurotossici. Esse differiscono per la propria struttura molecolare e si dividono in omega, delta, kappa, Mu e Alfa. Quest’ultima tipologia risulta essere un ottimo lenitivo naturale del dolore.
Purtroppo creare un medicinale a base di questa sostanza risulta ancora difficile, ma pare che i ricercatori americani stiano seguendo la giusta strada. Il mondo della medicina ripone tante speranze nello studio, ma una domanda sorge spontanea: come può una semplice molecola riuscire a placare un forte dolore?
La conotossina (RglA) agisce inibendo tramite il proprio principio attivo i recettori dell’acetilcolina nei nervi e , di conseguenza, nei muscoli. Essa agisce da neurotrasmettitore isolando gli impulsi nervosi di dolore. Anche il veleno dei serpenti ha proprietà antidolorifiche, ma l’effetto è di gran lunga minore rispetto a questa prestigiosa sostanza. La natura non finirà mai di stupirci!
Eugenio Fiorentino