Proseguono al Bellini le repliche di Weekend di Annibale Ruccello, con la regia di Luca De Bei ed una magistrale interpretazione di Margherita De Rauso nel ruolo di protagonista.
Una casa polverosa e un po’ retrò e Ida, una professoressa di liceo zitella e claudicante.
Queste sono le due protagoniste di Weekend in scena al Teatro Bellini, considerata da molti l’opera più profonda e meglio riuscita di uno dei drammaturghi italiani preferiti del secolo scorso.
Gli altri personaggi sono Marco, il giovanotto poco sveglio a cui Ida da lezioni di sostegno, e Narciso, avvenente idraulico: con entrambi l’occhialuta e grigia professoressa intraprende storie di sesso in negligè.
I due uomini, che entrano ed escono dallo spazio della casa, creano un sistema di pieni e vuoti scenici a cui la protagonista si adatta in modo camaleontico: Margerita di Rauso, con estrema bravura, riesce a muoversi tra vestiti rossi e pose da diva, maglioncini grigio topo e mille sigarette, in un cambio continuo e vorticoso di costumi che mettono in luce la nevrosi di una protagonista tirata tra i due poli delle umili origini paesane e del desiderio di rivalsa nella capitale romana. Ida lo ripete di continuo, “sono una donna emancipata”: vuole staccarsi dall’ignoranza e dagli schemi bigotti della madre e delle sorelle (è infatti uno di quei personaggi femminili che Ruccello chiamava le sue “figure deportate”, cioè sradicate dalla propria cultura), ma rimane chiusa in uno schema di paese, ossessionata dagli sguardi dei vicini e dal loro giudizio: chiude di continuo le tende e non lascia entrare la luce, poi le riapre perché le manca l’aria. Lo spettacolo si gioca sull’equilibrio del dentro e del fuori.
Ida è la chiave di volta dello spettacolo, e la sua femminilità, prima castrata e poi esasperata, ne è il fulcro pulsante. Proprio il suo essere donna la rende così profondamente diversa dagli altri due personaggi, e la pone in una posizione di incomunicabilità nei loro confronti: la sua relazione con Narciso è totalmente plastica, vuota, meccanica, e lei ne è schiava e dipendente perché vuole dimostrare a se stessa che, nonostante zoppa, può piacere ad un uomo. In realtà, però, il sesso in se non la soddisfa, forse nemmeno le interessa: vuole gli occhi di lui addosso, le sue mani sulle cosce, tutto il resto non importa. Per Ida la felicità non viene da dentro, viene da fuori.
Ida combatte il suo dramma personale da sola, e le uniche figure che ne partecipano, anche se in modo opposto e lontano, sotto forma di ricordi e voci della memoria, sono le sorelle e la mamma: gli uomini non sono importanti, non capiscono quello che succede o non hanno la forza per sostenerlo. Ecco perché Weekend è un dramma tutto al femminile.
Questa dimensione intima e personale sfocia infine nell’onirico, nel mentale, tanto che a un certo punto il pubblico capisce di essere stato ingannato: quello a cui ha assistito non era la realtà, ma un sogno, o forse un viaggio matto, dentro cui la protagonista ci ha condotti, mentre noi ci fidavamo di lei.
Una scenografia eccellente e un gioco di corpi basato sul passo zoppo di Ida e sull’incredibile presenza scenica di Giulio Forges Davanzati, uniti a un arguto uso delle luci, hanno creato due ore di tensione emotiva al pubblico del Bellini.
Per questo spettacolo Margerita Di Rauso è stata finalista come miglior attrice protagonista al premio Le Maschere del Teatro italiano 2014 e Giulio Forges Davanzati come miglior attore non protagonista nell’edizione 2016 dello stesso premio.
Weekend di Annibale Ruccello, regia di Luca De Bei, con Margerita Di Rauso, Giulio Forges Davanzati, Lorenzo Grilli
Produzione Fondazione Teatro Napoli- Teatro Bellini
Dal 4 al 9 aprile al Teatro Bellini di Napoli
Qui la pagina ufficiale Teatro Bellini
Ludovica Perina