Se in questi giorni di caldo si ha intenzione di trascorrere le proprie giornate al mare, in Campania, bisogna sapere dov’è sconsigliata la balneazione.

E’ il rapporto di Goletta Verde, di Legambiente, a spiegare che il 74% dei campionamenti risultano puliti, ma il 20% gravemente inquinati. “Le coste campane continuano a subire la minaccia della mancata depurazione: su trentuno punti monitorati da Goletta Verde ben venti presentavano cariche batteriche elevate, anche più del doppio dei limiti imposti dalla normativa“. Infatti, sono proprio le zone in cui ci sono le foci ad essere quelle più inquinate secondo i campionamenti dell’equipe di Legambiente.

“Una situazione non più tollerabile – spiega l’associaizone ambientalista – che rischia di compromettere una delle maggiori risorse di questa regione. Per questo Legambiente chiede che la carenza depurativa e la gestione del servizio idrico in generale diventi davvero una delle priorità ne ll’agenda politica della Giunta Regionale e del nascente Ente Idrico Campano”.

La situazione di Salerno

Sono stati 25 i punti di campionamento. Le foci dei fiumi Irno, Tusciano, Sele e Alento risultano gravemente inquinate, e così il punto di campionamento a ovest del fiume Regina Minor a Minori. Leggermente inquinata Agropoli. Pulite le acque della foce del fiume Picentino. Superano l’esame di Goletta Verde la Costiera Amalfitana e il Cilento.

La situazione di Napoli e Caserta

A Napoli e Caserta i punti di prelievo sono stati 30, con 6 situazioni allarmanti di cui 5 alle foci dei fiumi Lagno Vesuviano, Sarno, Licola, Agnena e Regi Lagni che, senza il controllo da parte delle istituzioni si sono trasformate in discariche a cielo aperto. In particolare alla foce del fiume Licola, chiamata dagli abitanti “la fogna”, è stata anche segnalata presenza di carcasse bovine. Anche Bacoli, nella zona del Lago Fusaro, la situazione è allarmante.

“La situazione rilevata, nel complesso, non è critica – ha dichiarato Rina Guadagnini, portavoce di Goletta Verde di Legambientema praticamente sovrapponibile a quella trovata lo scorso anno. Questo sta a significare che non si sono fatti grandi passi avanti per risolvere i già noti problemi di depurazione. Il mare campano ha un sistema di autodifesa dovuto all’elevato idrodinamismo  che attenua in parte i problemi. Ma resta ancora molto da fare per arrivare a migliorare anche i già noti punti critici”.

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