Benevento è la città più longobarda del Sud o forse l’unica ad esserlo e chi ama questa città sa che essa nasconde anche dei piccoli tesori.

Nella Longobardia Minor non c’è solo la chiesa di Santa Sofia , patrimonio UNESCO dal 2011, scopriamo insieme un altro piccolo gioiello longobardo : la Chiesa del Santissimo Salvatore.

 

Benevento
Facciata

Benevento custodisce un altro importante cimelio di epoca longobarda, parliamo della Chiesa del Santissimo SalvatoreAlle spalle del Palazzo del Governo in via Stefano Borgia, questa piccola chiesa dall’aspetto barocco è invece una delle più antiche di Benevento.

Che la fondazione sia di epoca longobarda ce lo conferma una preziosa testimonianza documentaria datata 22 febbraio 926, in cui la chiesa è menzionata come “Ecclesia S. Salvatoris de Porta Somma” e se ne indica anche la posizione. Gli ultimi scavi archeologici eseguiti tra il 1997 -99 negli anni precedenti la riapertura definitiva, hanno attestato non solo la fondazione longobarda ma anche parti di un edificio sacro addirittura precedente, databile al VII poi sostituito dall’impianto di VIII-IX secolo.

Le tracce archeologiche confermano infatti che il piano del calpestio ovvero della pavimentazione era posto quasi un metro al di sotto di quello attuale. Vari elementi di spoglio, colonne capitelli ed un epigrafe di età romana sono le testimonianze tangibili della prima fase costruttiva della chiesa. Sempre al periodo longobardo si riferiscono alcune sepolture : una detta a “logette” , particolare e poco diffusa in cui si praticava uno scavo più ridotto all’altezza del capo del defunto e altre due “bisome” ovvero a due posti. La prima rinvenuta nei pressi del muro perimetrale meridionale dell’edificio e costruita in laterizi, la seconda , invece, sui  lati lunghi dell’edificio, intonacate di bianco con iscrizioni in rosso. Una di queste reca anche il nome del defunto ivi sepolto:  “ IHC REQUIESCIT IN SOMNO PACI AVDERISI INDIGNUS PRB“. Ma una delle più preziose ed importanti testimonianze che questa chiesa racchiude è: La Croce delle Indulgenze, concessa da Papa Leone XIII nel 1901. 

La Chiesa del Santissimo Salvatore nei secoli ha subito varie ristrutturazioni, come nel 1161 quando fu riconsacrata dall’arcivescovo di Benevento Enrico. In quell’occasione vennero creati degli archi a sesto acuto ancora visibili nonché altri, posti in facciata e parzialmente visibili. L’aspetto barocco probabilmente si spiega con altri lavori di restauro avvenuti nel 1650, anno in cui furono realizzati l’altare maggiore e riconfigurata la navata destra. Tuttavia qualche tempo più tardi nel 1688 , un terremoto distrusse parte del tetto e a séguito di questo il Cardinale Vincenzo Maria Orsini , futuro Papa Benedetto XIII, finanziò importati opere di ripristino. L’originaria capriata lignea fu incannucciata, in pratica fu creata una contro-soffittatura decorata ad affresco con il “Salvatore in Gloria tra gli Angeli “, purtroppo una parte centrale di questo negli anni si è staccata.

Stucchi , intonaci e altri affreschi furono rinnovati, sono quelli tutt’oggi visibili e che danno alla chiesa un aspetto barocco. Ma gli interventi di ripristino e restauro continuarono ancora nell’anno 1882, periodo a cui risale il bellissimo organo a canne posizionato in controfacciata e altri due altari in marmo bianco, posti nelle navate laterali. Il terribile terremoto che colpì anche la città di Benevento nel 1962, rese la chiesa inagibile e pertanto fu chiusa al pubblico e riaperta definitivamente solo nel 2001.

Rossella Mercurio

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