L’operazione Avalanche, nome in codice per indicare quello che tutti conosciamo come lo sbarco a Salerno (avvenuto il 9 settembre 1943), fu un’impresa militare che portò gli Alleati all’approdo sulle coste della cittadina campana durante la Seconda Guerra Mondiale.
Quest’anno in memoria dell’evento è stato organizzato il “Salerno Day” che ripercorre i momenti salienti del famoso sbarco. La celebrazione si svolgerà l’otto e il nove settembre tra Salerno ed Eboli con appuntamenti all’insegna della letteratura, del teatro, dell’arte. L’evento sarà un’ottima occasione per fare un tuffo nel passato, come dichiarato anche da Lucia Napoli, responsabile dell’Archivio storico comunale di Salerno: “Ho fatto una grande ricerca per poter permettere di ricostruire al meglio la storia dei cittadini durante lo Sbarco degli alleati. Dalle carte e dai documenti da me rinvenuti è possibile ripercorrere la quotidianità dei cittadini del passato e come abbiano affrontato momenti tragici che hanno cambiato la storia del nostro paese“.
Lo sbarco del ’43 nella nostra provincia doveva costituire un ponte per le truppe alleate, ponte che gli avrebbe permesso di raggiungere un luogo fondamentale del sud Italia, il porto di Napoli, in modo da rifornire le truppe schierate in questa parte del Paese e ricongiungersi con quelle provenienti dal resto del meridione, per poi attaccare insieme le armate tedesche nel centro Italia.
Salerno, zona strategica allora, è, circa 70 anni dopo, uno dei luoghi scelti dal Ministero degli Interni per un tipo diverso di sbarchi, quello degli immigrati. La città ha infatti visto l’arrivo di quattordici navi in due anni con a bordo numerose persone in cerca di aiuto, rifugio, accoglienza, che alle volte hanno trovato e altre volte no.
Se 70 anni fa ad arrivare nel golfo di Salerno erano dei militari il cui scopo era quello di aiutare noi italiani a riscattarci da un periodo oscuro della nostra storia, ora ad approdare su quelle stesse coste sono persone che richiedono invece aiuto da parte nostra. E se 70 anni fa l’arrivo degli Alleati ha contribuito alla Liberazione, oggi è giunta, da parte nostra (Europa tutta), l’ora di sostenere questi popoli, l’ora di aiutarli a liberare la loro esistenza dalle sciagure che la attanagliano. E’ giunta l’ora di recuperare il senso del valore della solidarietà, ricordarci che tutti prima o poi, nella storia, abbiamo avuto e avremo bisogno di supportarci gli uni con gli altri: solo avendo ben a mente questa cosa si riuscirà a costruire un mondo migliore.
Federica Ruggiero
Fonte foto: http://www.salernotoday.it/foto/cronaca/sbarco-migranti-26-maggio-2016-fotoreporter-guglielmo-gambardella/#sbarco-2.html