Dopo 15 anni di successi, il popolare manga “Naruto” chiude i battenti. Ad annunciarlo, sul proprio sito, la rivista Weekly Shonen Jump, che comunica anche il numero di capitoli ancora inediti (cinque) e la data di pubblicazione dell’ultimo (10 Novembre). La notizia dell’imminente conclusione dell’opera di Masashi Kishimoto, però, non è affatto un fulmine a ciel sereno; l’autore di “Naruto” aveva infatti annunciato, già nel 2012, che il manga non sarebbe durato più di un altro anno e mezzo. Ma, ora che soltanto cinque settimane separano i fan dalla data cruciale, qual è il loro stato d’animo al riguardo?
Mentre alcuni attendono la conclusione di “Naruto” con mestizia, altri, al contrario, se ne dicono estremamente sollevati, data la piega presa dal manga negli ultimi volumi, accusati di un progressivo allontanamento dall’anima originaria dell’opera. Ancora più numeroso appare però il fronte dei dubbiosi che si domandano come potrà Kishimoto concludere degnamente, in soli cinque capitoli, l’ultima battaglia tra i due personaggi principali (Naruto e Sasuke), attesa praticamente da anni, e tracciare allo stesso tempo un quadro convincente delle sue conseguenze.
Questa domanda troverà probabilmente risposta nella prossima pellicola dedicata all’universo narutiano, descritta dalla produzione come “un completamento ed un’integrazione del finale del manga“. Intitolato “The Last – Naruto” ed in uscita il 6 dicembre nelle sale cinematografiche nipponiche, il film sarà ambientato in un periodo successivo alla conclusione dell’opera cartacea, presentando i protagonisti in una versione più adulta ed in un mondo, presumibilmente, molto cambiato, in seguito agli eventi dell’ultima saga.
Ai fan dunque non resta altro che attendere, augurandosi che la volontà di integrare il manga con un elemento estraneo (il nuovo lungometraggio) non ne comprometta in modo irreparabile la conclusione. Per alcuni però è già troppo tardi per simili pensieri, e l’unica speranza è che il finale sia quantomeno accettabile. Per tutti il 10 Novembre sarà il giorno della verità.
Alessandro Ruffo