N.B. Questa rubrica vuole essere una sorta di macchina del tempo, dove mi impegnerò a presentare alcuni dei pezzi più importanti (il parametro seguito è il successo commerciale) nella storia della classifica inglese, settimana dopo settimana, partendo dal 1994, esattamente venti anni fa.
Questa settimana si apre con la più alta nuova entrata al numero 5: si tratta di Secret di Madonna. L’ex Material Girl torna con un piacevole e inaspettato pezzo dalle reminiscenze R’n’B, che le scrolla di dosso l’immagine sexy e provocatoria acquisita negli anni precedenti. Il successo ottenuto dal controverso libro Sex e dall’album Erotica ha contribuito a modificare notevolmente l’attitudine della cantante, portandola spesso a superare i limiti della decenza (come ad esempio in una famosa intervista rilasciata al David Letterman Show), e generando la disapprovazione della critica, che da qualche tempo sembra considerare questo suo atteggiamento un espediente per mascherare un’evidente mancanza di creatività artistica. Madonna sembra dunque smentire tutti proponendo un pezzo che si discosta dalle atmosfere Dance-erotiche dei precedenti lavori per abbracciare sonorità più vicine al gusto generale di quegli anni. Il risultato è molto soddisfacente: Il pezzo è di forte impatto, brillante e seducente senza però scadere nella banale volgarità. Pubblico e critica ne rimangono favorevolmente colpiti, e l’operazione commerciale fungerà da apripista di un periodo di forte sperimentazione sonora per la cantante.
Alcune segnalazioni: Ancora stabile Whigfield al numero 1, al numero 2 salgono i Bon Jovi, mentre al 3 scende Corona. Sale anche Cyndi Lauper, questa settimana al numero 4. Entra in top ten Pato Banton mentre ne escono i Boyz II Men. Scendono, pur rimanendo in top ten, Lisa Loeb e il duo formato da Carey e Vandross.
Al numero 11 abbiamo Circle Of Life, interpretazione in chiave pop della canzone presente nel film Il Re Leone, ad opera di Elton John, accompagnato dal London Community Gospel Choir. Il pezzo viene privato degli elementi Camp tipici della versione originale, ma conserva le atmosfere stucchevoli e melliflue alle quali la Disney ci ha abituato negli anni ’90 e nelle quali, d’altronde, Elton John sguazza allegramente. La canzone originale, presente all’inizio del film, rimane comunque fortemente impressa nell’immaginario collettivo popolare, tanto da essere continuo oggetto di parodie e tributi nel mondo dello spettacolo. Curiosità: In Italia, proprio in questo periodo, ci viene propinata un’ancora più terribile versione di Ivana Spagna.
Al numero 17 c’è Space Cowboy dei Jamiroquai. All’epoca le lodi sui lavori di Jay Kay e soci si sprecano: in generale viene apprezzata la volontà di ripescare le sonorità Funk degli anni ’70, aggiornandole sapientemente in chiave Acid Jazz, creando così un effetto nostalgico ma allo stesso tempo dal sapore estremamente attuale e cool. L’istrionico leader della band viene paragonato addirittura a Stevie Wonder e gli viene augurata un’altrettanto sfavillante carriera coronata di successi. Il pezzo dunque è una sorta di manifesto artistico contenente tutti gli elementi sopracitati, sicuramente il lavoro più rappresentativo della band, anche se non il più conosciuto.
Al numero 23 abbiamo, infine, You Got Me Rocking dei Rolling Stones. Inizialmente pensato come un brano Blues, con il concretizzarsi della realizzazione del lavoro, acquista tratti marcatamente Rock. Ne risulta un brano energico, sullo stile di Start Me Up, che vuole essere una risposta alle critiche spesso mosse riguardo l’età avanzata dei membri della band.
Per questa settimana è tutto, alla prossima per un altro viaggio nel tempo.
Alfredo Gabriele Galassi