Nemmeno la pioggia è riuscita ad essere un ostacolo per i giovani studenti napoletani che stamattina sono scesi in piazza, partendo da Piazza Dante, per rivendicare i propri diritti che la Buona Scuola di Renzi sta eliminando.
5mila studenti, attivisti e lavoratori sono scesi in piazza stamane. La Buona Scuola è una riforma antidemocratica che crea dei presidi sceriffi. Priva gli studenti della possibilità di poter esprimere la propria opinione all’interno dell’istituto.
I ragazzi pero’ dicono NO alla Buona Scuola e dicono No all’alternanza scuola-lavoro. Una situazione che il governo fa passare come una sorta di formazione\ praticantato. La realtà è è ben lontana da quella che ci vogliono rifilare. Si tratta di un vero e proprio sfruttamento da parte delle aziende che prepotentemente si sono insinuate nel sistema scolastico. I ragazzi lavorano per i grandi colossi industriali ma senza percepire alcun compenso in termini economici.
A suscitare l’ira degli studenti è anche il sistema delle prove invalsi. Questi chiedono di essere valutati solo ed esclusivamente per i propri saperi critici.
Questo è solo il primo, di una lunga serie di cortei. Si prospetta un’autunno caldo. Oltre alla Buona Scuola, in piazza di è discusso del Jobs Act e della riforma costituzionale. I maggiorenni hanno espressamente dichiarato che il 4 dicembre voteranno NO. La riforma costituzionale è l’ennesimo stratagemma del governo Renzi di estromettere il popolo dalle decisioni e accentrare il potere nelle mani di un singolo.
Uno dei tanti problemi legati alla Buona Scuola è rappresentato dall’ accordo tra il Ministero della Difesa e il Ministero dell’Istruzione, attraverso il quale è data possibilità ai militari di entrare nelle scuole. Come se la militarizzazione potesse estirpare le problematiche strutturali.
Gli studenti hanno il diritto di accedere ad un sapere gratuito e di uscire da un percorso scolastico con una coscienza critica. Nonostante l’istruzione sia ormai al collasso, questi ci credono e l’hanno dimostrato, stamane, attraverso questa manifestazione. Uniti dalla voglia di un cambiamento che porti alla costruzione non di una buona scuola ma di una scuola giusta.
Maria Baldares