La disfatta del mondiale brasiliano è stato un campanello d’allarme per il calcio spagnolo. Il c.t. Del Bosque, uno che di pallone ne capisce abbastanza, ha recepito il messaggio forte e chiaro: bisogna puntare su gente nuova per ritornare ad essere grandi. Nella conferenza stampa di giovedì, il tecnico aveva già fatto capire le sue intenzioni: “Ci sarà una base forte, ma anche qualche giocatore nuovo. Isco, Morata, Callejon e Nolito? Possono essere convocati“. Detto, fatto: Callejon e Morata, per la prima volta nella loro carriera, vestiranno la maglia della Roja. La Roja dei grandi, quella che conta veramente. Una notizia che non sorprende più di tanto i tifosi italiani, che recentemente hanno goduto delle giocate dei due talenti spagnoli. Per raggiungere questo traguardo, però, i due ex merengues hanno faticato molto anche prima dell’esperienza nostrana: ripercorriamo insieme le loro carriere.
Josè Maria Callejon Bueno nasce a Motril, vicino Granada, l’11 febbraio 1987. Il giovane Josè dimostra di essere un predestinato sin da subito: a soli 15 anni viene chiamato, insieme al suo fratello gemello Juanmi, dal settore giovanile del Real Madrid. Esordisce nel 2006, ma l’esplosione arriva nell’anno seguente: Callejon segna 21 gol in 37 presenze nella Segunda Division B (serie C1 spagnola) e conquista il titolo di capocannoniere della stagione 2007-2008. Le prestazioni convincenti del giovane attirano gli sguardi dei club della Liga, e nell’estate del 2008 Callejon firma un quadriennale con l’Espanyol, dove in tre anni con la compagine catalana colleziona ben 106 presenze e 12 gol. Il 2011 è l’anno del ritorno a casa: in vista della scadenza del contratto, l’Espanyol decide di cederlo al Real per 5,5 milioni di euro. A Madrid Calleti, come lo soprannominò il suo amico Sergio Ramos, grazie alle incredibili prestazioni in Europa attira l’attenzione dei grandi club europei. Nella stagione 2011-2012 segna 5 gol in altrettante partite di Champions, siglando una doppietta contro la Dinamo Zagabria e una contro l’Ajax. Nell’estate del 2013, però, le strade di Callejon e del Real si dividono: spinto dalla necessità di voler dimostrare a pieno le sue capacità, il giocatore decide di lasciare Madrid e di abbracciare il progetto del suo connazionale Benìtez a Napoli. Il resto è storia: già al primo anno Calleti diventa l’idolo della tifoseria a suon di gol, ben 20 in 52 partite, tra campionato e coppe. Una vera e propria consacrazione per lo spagnolo. Quest’anno la musica non sembra cambiata: ben 8 gol in sole 10 partite di campionato, un record assoluto per Callejon, che non aveva mai segnato così tanto in così poco tempo. La ciliegina sulla torta la mette Del Bosque, convocandolo per la prima volta in Nazionale maggiore.
Alvaro Morata Martìn, nato a Madrid il 23 ottobre ’92, è uno che sin da subito è stato sotto la luce dei riflettori. Dopo le esperienze nelle giovanili di Atletico Madrid e Getafe, nel 2008 viene acquistato dal Real Madrid. Con la squadra C delle merengues Alvaro sigla 34 reti nella stagione 2009-2010 della terza divisione spagnola e nell’estate dello stesso anno viene aggregato alla squadra delle riserve. Quell’anno arriva anche la prima ed unica presenza con la prima squadra, mentre il primo gol tra i grandi arriva due anni dopo nella vittoria per 2-1 contro il Levante, in cui Morata segna il gol decisivo. Da qui parte una lunga serie di soddisfazioni per lui: nell’estate del 2013 sigla 4 gol in 5 partite all’europeo Under-21 in Israele, in cui la Rojita battè in finale gli Azzurrini per 4-2. Il Real Madrid decide di premiarlo, portandolo in prima squadra per la stagione 2013-2014: Alvaro non delude e con i suoi 8 gol in 23 partite (di cui più della metà da subentrato) è il giocatore con la media gol più alta della stagione, superando mostri sacri come Messi e Cristiano Ronaldo. Il Real ha dunque l’ennesima conferma delle enormi potenzialità del ragazzo, che però non può ambire ad un posto da titolare con i blancos. Per ovviare al problema, l’estate scorsa la società spagnola ha ceduto Morata alla Juventus per 20 milioni di euro, ottenendo un’opzione di riacquisto attuabile nel 2016 o nel 2017. Il primo gol con i bianconeri arriva il 27 settembre nella vittoria in trasferta contro l’Atalanta, mentre nell’ultimo turno di campionato Morata ha siglato il secondo gol in bianconero contro l’Empoli.
Insomma, osservando da vicino la storia calcistica di entrambi è chiaro come sia Callejon che Morata siano stati sin da subito dei predestinati, e come si siano guadagnati col sudore questa convocazione. La chiamata in Nazionale maggiore è tardata ad arrivare a causa degli spazi serrati dai grandi campioni che hanno scritto la storia recente della Roja. Adesso, però, bisogna voltare pagina per ritornare a vincere: Callejon e Morata, due “italiani” per la rinascita spagnola.
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Marco Puca