”Il candidato accetta la quantificazione del danno d’immagine che subirà il M5S nel caso di violazioni dallo stesso poste in essere alle regole contenute nel presente codice e si impegna pertanto al versamento dell’importo di 150mila euro, non appena gli sia notificata formale contestazione a cura dello staff coordinato da Beppe Grillo e Gianroberto”.
A rivelarlo è un paragrafo contenuto in un documento di tre pagine, entrato in possesso del quotidiano ”La Stampa”, inerente alla campagna per la scelta del nuovo sindaco di Roma.
Con questa mossa, il fondatore del Movimento Cinque Stelle, Gianroberto Casaleggio, di fatto commissaria il M5S Roma, il futuro candidato sindaco e i consiglieri eletti.
La tanto sbandierata autonomia dei territori non esiste più, o forse non è mai realmente esistita. Chi ancora nutriva dubbi sul fatto che tutte le decisioni più importanti del Movimento venissero prese da Casaleggio e Grillo, con questa mossa probabilmente fugherà ogni dubbio esistente. Il direttorio, composto da Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio, Roberto Fico, Carla Ruocco e Carlo Sibilia nato poco più di un anno fa, non decide un bel niente. In questo, il ”caso Quarto” e il recente post di Di Maio, a proposito delle legge Cirinnà, nel quale il vicepresidente della Camera dice”nei prossimi giorni vi farò sapere la mia posizione” ne sono l’esempio più evidente del fatto che i pentastellati non hanno voce in capitolo, senza prima essersi consultati con i due colonnelli fondatori.
Tornando al documento in questione è assurda la regola del punto 4a: ”Lo strumento ufficiale per la divulgazione delle informazioni e la partecipazione dei cittadini è il sito www.beppegrillo.it/listeciviche/roma”.
Grillo e Casaleggio avranno benefici economici dalla popolarità dell’eventuale futuro sindaco di Roma pentastellato.
l 4b fissa che lo staff di comunicazione «sarà definito da Grillo e Casaleggio in termini di organizzazione, strumenti, scelta dei membri; dovranno coordinarsi col Gruppo comunicazione al Parlamento»; che è già completamente nelle mani del direttorio, non più del gruppo parlamentare. Importantissimo il punto 2b: ”Le proposte di atti di alta amministrazione, e le questioni giuridicamente complesse verranno preventivamente sottoposte a parere tecnico legale a cura dello staff coordinato dai garanti del M5S”.
@pasqdelaurentis
Pasquale De Laurentis