Alla vigilia delle regionali, si torna a parlare di strane unioni e di astruse alleanze. Stefano Caldoro, per esempio, dopo aver incassato il sostegno di Ncd e Udc, si mostra aperto al dialogo e pronto ad accogliere Vaccaro, il deputato del PD che aveva annunciato di abbandonare i democratici se De Luca fosse stato confermato il candidato del centrosinistra per la presidenza della regione. “Dobbiamo offrire – ha detto Caldoro – una proposta politica capace di andare oltre gli schieramenti precostituiti; alcune problematiche di merito, poste anche da esponenti di centrosinistra, vanno colte oltre il loro significato, ed è nei programmi e nelle cose da fare che bisogna rispondere. Ecco perché alla posizione di Vaccaro sono molto interessato”.

Regionali
Guglielmo Vaccaro, deputato “dissidente” del PD

E intanto, da una nota del PD si legge: “Guglielmo Vaccaro in qualità di cittadino può dialogare con chi vuole. Ma, si dimetta dal PD quanto prima, perché ormai non rappresenta più nessuno degli elettori. È il momento di fare chiarezza, e se le sue azioni continueranno ad essere in assoluto contrasto con il partito e con il nostro candidato alle prossime elezioni regionali, prenderemo atto della sua volontà di allontanarsi. Diversamente, potranno essere presi seri provvedimenti disciplinari, così come previsto dallo statuto del nostro partito”.

A sostegno di Vincenzo De Luca, nel frattempo, arrivano Scelta Civica, pronta a presentare la lista “Campania Civica”, e “i dissidenti di Forza Italia”, alias gli uomini di Raffaele Fitto. Una coalizione ampia quella che sostiene il centrodestra, tra i cui nomi spiccano Enzo Alaia, l’ex Presidente del Consiglio provinciale di Avellino, Angelo Pisani, il Presidente della Municipalità di Scampia, Leonardo Caracciolo, il Presidente della Croce rossa di Caserta, insieme all’ex esponente della lista Caldoro Presidente, Stefano Palomba, e altri candidati in dissenso dal Ncd.

Intanto, tra nuove unioni e coalizioni, ai partiti sembrano essere sfuggiti sia il senso delle elezioni sia il ruolo dell’elettorato, poiché scegliere da che parte stare è più difficile quando non si riesce a capire cosa accade. E, se non si comprendono certe logiche di partito, diventa più complessa la scelta di voto, col rischio che l’elettorato disperda la sua scelta. Un sistema politico fallisce quando l’elettorato smette di credere nel voto, il che porta inevitabilmente a lasciare andare ogni speranza di ripresa.

Annalisa Lo Sapio

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