Il campionato indiano di cricket, iniziato lo scorso 23 marzo, è il torneo sportivo meglio pagato del mondo.
Non è il calcio e nemmeno il basket, o il football americano. Lo sport di squadra che paga di più i suoi atleti in base alle partite giocate è il cricket. Lo dicono i dati della Global Sports Salary Survey, una ricerca che mette a confronto gli stipendi degli atleti nelle principali leghe sportive mondiali. In media i giocatori della Ipl (Indian Premier League) guadagnano 271 mila euro ogni match: il doppio rispetto ai colleghi della Nfl (National Football Association), il quadruplo rispetto a quelli dell’Nba (National Basketball Association) e sette volte tanto rispetto ai calciatori della nostra Serie A.
La 12esima edizione della Indian Premier League prenderà il via il 23 marzo e vedrà confrontarsi otto franchigie, rappresentative delle più importanti città e regioni indiane. Durerà un mese e mezzo fra stagione regolare e playoff: «Sei settimane in cui l’India diventa l’ombelico del mondo del cricket. Il resto si ferma, un po’ come accade al calcio durante gli Europei o i Mondiali» spiega Simone Gambino, presidente onorario della Federazione Cricket Italiana. Perché tutta questa attenzione per un evento nazionale? La risposta, ancora una volta, va ricercata nei numeri. Il cricket è infatti lo sport largamente più seguito e praticato in un Paese, l’India, che con i suoi 1,3 miliardi di abitanti è il secondo più popoloso del pianeta. Il che significa avere a disposizione un bacino di mercato enorme e non solo quello: «La Ipl serve anche all’India per presentarsi come una potenza mondiale capace di organizzare una manifestazione sportiva sullo stesso livello delle grandi leghe americane» prosegue Gambino
Fondata nel 2008, la Indian Premier League si è trasformata in pochi anni nel più importante torneo al mondo che si gioca con la formula «breve» del cricket, il Twenty20, in cui le partite durano circa tre ore. Secondo la società Duff & Phelps il valore del marchio Ipl negli ultimi 12 mesi è cresciuto del 19 per cento fino a 5,5 miliardi di euro. Ed è destinato a crescere ancora, di pari passo con i diritti televisivi (il canale indiano Star Sports ha pagato 2,2 miliardi per trasmettere il campionato in esclusiva per i prossimi cinque anni). Eppure, nonostante la Ipl e i suoi stipendi milionari che ogni anno convincono i migliori giocatori del mondo a mettersi in coda per guadagnare un posto in una delle otto franchigie, è difficile che il cricket possa colmare a breve termine il gap economico che lo separa dagli altri grandi sport di squadra. Per farsene un’idea basta confrontare i guadagni di Virat Kohli, il cricketer più pagato del mondo, con quelli degli altri sportivi top: nel 2018 Kohli ha guadagnato 21 milioni di euro tra stipendio e sponsorizzazioni, contro i 97 milioni del calciatore Leo Messi, i 75 del cestista LeBron James e i 59 del campione di football Matt Ryan. «Negli ultimi anni il cricket ha fatto grandi passi in avanti ma non è ancora stato in grado di sdoganarsi al di fuori dei Paesi del Commonwealth. Anche perché le due grandi potenze, India e Inghilterra, sono entrambe contrarie a farlo diventare disciplina olimpica» spiega Simone Gambino. Nell’attesa, per vedere questo sport al suo meglio bisogna accontentarsi della Coppa del Mondo, al via il 30 maggio subito dopo la Ipl. Le grandi favorite? Sempre loro: l’Inghilterra padrone di casa e l’India.
Eppure, nonostante la Ipl e i suoi stipendi milionari che ogni anno convincono i migliori giocatori del mondo a mettersi in coda per guadagnare un posto in una delle otto franchigie, è difficile che il cricket possa colmare a breve termine il gap economico che lo separa dagli altri grandi sport di squadra. Per farsene un’idea basta confrontare i guadagni di Virat Kohli, il cricketer più pagato del mondo, con quelli degli altri sportivi top: nel 2018 Kohli ha guadagnato 21 milioni di euro tra stipendio e sponsorizzazioni, contro i 97 milioni del calciatore Leo Messi, i 75 del cestista LeBron James e i 59 del campione di football Matt Ryan. «Negli ultimi anni il cricket ha fatto grandi passi in avanti ma non è ancora stato in grado di sdoganarsi al di fuori dei Paesi del Commonwealth. Anche perché le due grandi potenze, India e Inghilterra, sono entrambe contrarie a farlo diventare disciplina olimpica» spiega Simone Gambino. Nell’attesa, per vedere questo sport al suo meglio bisogna accontentarsi della Coppa del Mondo, al via il 30 maggio subito dopo la Ipl. Le grandi favorite? Sempre loro: l’Inghilterra padrone di casa e l’India.