Ieri sera Carlo Freccero, ex direttore di Rai 4, era presente a Servizio Pubblico di Michele Santoro.

I temi caldi della puntata sono stati Expò e le contestazioni di Milano, prendendo spunto anche dalle dichiarazioni di Fedez di cui un altro degli ospiti, il conduttore Paolo Bonolis, ha detto “Non ci vedo nulla di violento in ciò che dice, quindi le ascolto volentieri! Il problema è che i fatti violenti hanno oscurato i veri motivi della protesta che a molti, come me, restano tuttora ignoti”.

Bonolis e Freccero si sono punzecchiati durante tutta la trasmissione sulla conduzione, da parte del primo, di tre ore di programma su Expò; l’ex direttore di Canale 5 ed Italia uno ha detto “Io mi sono dovuto ciucciare tre ore di programma su Expò” e lo storico conduttore di “Ciao Darwin” ha controbattuto “Poteva spegne”.

A fine puntata Santoro ha lanciato una provocazione molto forte, dicendo “Al concerto del 1 maggio ci sono state 300.000 persone in piazza a Taranto per protestare! Sarebbe una bellissima notizia e, invece, vengono censurate”, poi aggiunge “diventa una notizia brutta perché è contro l’idea di sviluppo dominante. Si sta affermando il principio che l’unica cosa importante è vincere (vedi De Luca in Campania)”.

Dopo queste considerazioni, Santoro passa la parola a Freccero che esplode:

“Oramai siamo convinti che, se c’è un pensiero maggioritario, questo è vincente. Anche se questo pensiero è demente, ha poca importanza. Vince la maggioranza! […] La cosa drammatica è che questo modo di pensare sta contaminando anche la rete ed è una cosa disgustosa che, a molti di noi, poteva sembrare impossibile qualche tempo fa […] La tv commerciale ci ha insegnato che tutto ciò che è maggioritario è vincente ed ha ragione. No! Occorre avere il coraggio di essere minoritari, dissenzienti, perdenti: altrimenti, se tutti quanti fossimo stati sempre conformisti, Galileo non sarebbe stato possibile! È l’ora di dire: basta a questo pensiero unico! C’è un altro mondo che è possibile. […] Già si vede nella politica locale e, in Campania, tutti sono convinti della vittoria di De Luca o Caldoro, ma potrebbero esserci delle sorprese.

[…] Mai come adesso, studiando come avviene la manipolazione, è terribile quello che passa sui media! La manipolazione è fortissima ed il potere è forte: basti vedere i casi di Ucraina ed Isis. La manipolazione è l’elemento più importante del potere! [..] Quando mi fu data la possibilità di fare Expò per la Rai, io dissi “Sì, lo faccio volentieri, ma vorrei fare una bella serie di documentari sulle multinazionali del cibo” e, dal giorno dopo, non sentii più il direttore generale. Questo è solo un esempio per dire che c’è sempre una censura! E la manipolazione è il fondamento di questo potere orribile!”.

Queste parole potrebbero sembrare prevedibili, ma terrificanti, se dette da una persona qualsiasi, invece incutono profonda angoscia se dette da un uomo che si occupa di Tv da un trentennio, ne studia il funzionamento e i meccanismi insegnandoli in più Atenei e si era proposto come presidente di Rai 3. Dopo queste parole, molti spettatori forse hanno compreso come mai l’Italia abbia perso circa 30 posizioni sulla classifica mondiale della libertà di stampa.

Ferdinando Paciolla

Quotidiano indipendente online di ispirazione ambientalista, femminista, non-violenta, antirazzista e antifascista.

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