Autonomia differenziata: come firmare online per il referendum
(fonte: referendumautonomiadifferenziata.com)

Nel mese di giugno è stato approvato alla Camera il disegno di legge legato all’autonomia differenziata, il quale stabilisce i modi e le procedure attraverso cui le regioni potranno chiedere maggiore autonomia nella gestione di specifiche materie. Le materie che potranno essere oggetto di nuove forme di autonomia sono 23, fra le quali compaiono: istruzione, salute, energia, trasporti, ambiente, cultura e commercio estero. La nuova legge prevede, inoltre, che potrà essere concessa maggiore autonomia alle regioni solo dopo che siano stati determinati i “livelli essenziali delle prestazioni” (LEP), concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti ugualmente sul territorio nazionale e che dovranno essere stabiliti dal Governo.

Il 5 luglio, dopo l’approvazione della legge 86/2024 – la cosiddetta legge Calderoli – è seguita la pronta presentazione del quesito referendario presso la Corte di Cassazione per la sua abrogazione. Tra i promotori dell’iniziativa referendaria vi sono: PD, M5S, i Comitati No Ad, +Europa, AVS, Cgil. Sono, dunque, innumerevoli fra i partiti di opposizione (Carlo Calenda è fra i pochi critici del referendum) e le associazioni a spingere affinché siano i cittadini a pronunciarsi in merito.

I promotori dell’iniziativa Contro l’autonomia differenziata. Una firma per l’Italia unita, libera, giusta presentano il referendum abrogativo, previsto dall’articolo 75 della Costituzione, nel seguente modo: «L’approvazione della Legge sull’autonomia differenziata è un grave attacco all’impianto costituzionale del nostro Paese. Nel proporre differenti livelli di autonomia tra le Regioni a statuto ordinario, divide l’Italia e danneggia sia il sud che il nord, impoverisce il lavoro, compromette le politiche ambientali, colpisce l’istruzione e la sanità pubblica, smantella il welfare universalistico, penalizza i comuni e le aree interne, aumenta la burocrazia e complica la vita alle imprese, frena lo sviluppo. Per tali ragioni l’abrogazione della legge si rende necessaria ed è a difesa dell’unità del Paese». I promotori dell’iniziativa popolare hanno realizzato, inoltre, una pagina web in cui è possibile reperire informazioni sul referendum e la legge sulla cosiddetta autonomia differenziata.

Come firmare per il referendum abrogativo

Oltre ai consueti banchetti in giro per le città italiane, sarà possibile firmare per il referendum abrogativo, per la prima volta in Italia, tramite una piattaforma online. Si tratta di un grande passo in avanti al fine di agevolare la partecipazione popolare, soprattutto per tutti coloro che non hanno la possibilità di prendere parte alla vita politica in altri modi, nel caso specifico, firmando fisicamente nelle piazze per il referendum. Come ha affermato Riccardo Magi, infatti, questo «è un servizio pubblico ai cittadini, a servizio dei propri diritti politici e della democrazia»

Il referendum abrogativo di una legge ordinaria, come quella sull’autonomia differenziata, deve superare una serie di requisiti prima di poter essere convocato, come la raccolta di 500mila firme di cittadini, e deve superare nelle urne il quorum di almeno il 50% più uno degli elettori aventi diritto. Entro il 30 settembre le firme dovranno essere depositate presso la Corte di Cassazione, che svolgerà il conteggio e controllerà che siano state raccolte secondo i requisiti richiesti. Se, poi, la Consulta ammetterà il quesito, il Governo convocherà il referendum, che si svolgerà indicativamente fra il 15 aprile e il 15 giugno del prossimo anno.

Il quesito referendario sarà il seguente: «Volete voi che sia abrogata la legge 26 giugno 2024, n. 86, ‘Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione‘?». Dunque, attraverso un “sì” sarà possibile esprimere la propria volontà di abrogare la legge oggetto del referendum.

Per quanto concerne la racconta delle firme attraverso la piattaforma digitale, questa è iniziata lo scorso 26 luglio.

  • È poi possibile procedere alla firma tramite lo SPID, la CIE o la CNS; scorrere l’elenco delle iniziative e cliccare su “Contro l’autonomia differenziata. Una firma per l’Italia unita, libera, giusta” (il numero dell’iniziativa è 500020); premere su “sostieni iniziativa”, cliccare su continua e nuovamente su sostieni iniziativa.

In meno di 24 ore sono state raccolte ben 100mila firma; dopo meno di una settimana quasi 300mila. La meta delle 500mila firme da depositare presso la Corte di Cassazione, dunque, continua ad avvicinarsi in breve tempo, segno di una volontà popolare in netto contrasto con quanto viene attuato continuamente a livello governativo e parlamentare.

Celeste Ferrigno

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