Il 7 ottobre, in più di 60 piazze italiane, gli studenti e le studentesse hanno invaso le strade delle loro città per rivendicare i loro diritti: investimenti reali nel diritto allo studio, un radicale cambiamento della didattica e della valutazione, un accesso libero alla cultura e ai saperi, trasporti efficienti e gratuiti, libri di testo meno costosi e, soprattutto, pieno potere decisionale nei luoghi della formazione.

Ma non solo: ad occupare il centro della loro protesta c’è la Buona Scuola (o legge 107) del governo Renzi, approvata con il voto di fiducia a luglio dell’anno scorso. Secondo l’organizzazione ad aspirazione sindacale più grande d’ Italia, l’Unione degli Studenti, questa riforma ha miseramente fallito e rappresenta l’involuzione della scuola pubblica italiana. “Autoritarismo da parte dei presidi, sfruttamento durante il periodo di alternanza scuola-lavoro, valutazione basata sul modello INVALSI, finanziamenti privati introdotti dallo school bonus: questo è quanto ci ha portato la legge 107, noi invece portiamo con noi una diversa idea di società e di scuola, vogliamo evolverci” affermano i militanti dell’UdS.

In Campania, dove la percentuale della dispersione scolastica è superiore alla media nazionale, e dove i cittadini vivono una vera e propria crisi del welfare, gli studenti che hanno aderito alla mobilitazione nazionale del 7 ottobre sono stati più di 10.000, 5000 solo nel capoluogo, con un totale di 10 cortei in tutta la regione.

Studenti in corteo ad Avellino.
Studenti in corteo ad Avellino.

Anche la popolazione studentesca di Cava’ de Tirreni e Salerno è scesa per le strade e nelle piazze delle loro città, nonostante il maltempo. A Cava de’ Tirreni gli studenti che hanno partecipato alla manifestazione sono stati circa 150, comprendendo sia membri dell’Uds territoriale che del Collettivo Studentesco Cavese. Dopo aver percorso il viale cavese da Piazza Lentini fino a Piazza Abbro (passando per Piazza San Francesco) in corteo, hanno terminato la giornata di mobilitazione con un’assemblea pubblica di fronte al comune. “Il 7 ottobre non è il punto d’arrivo del nostro autunno” – hanno dichiarato – “è una dichiarazione aperta a tutti e tutte per fare chiarezza sulle nostre intenzioni: nuovo Statuto degli studenti e delle studentesse, nuovi finanziamenti per la Legge Regionale sul Diritto allo Studio, controllo popolare, democrazia radicale“.

A Salerno, invece, gli studenti scesi in piazza sono stati più di 500: il corteo ha riempito di musica e di cori il corso salernitano, ed è terminato con un’assemblea pubblica in Piazza Portanova, assemblea in cui sono intervenuti i militanti dell’Unione degli Studenti, Giovani Comunisti, rappresentanti d’istituto, studenti, studentesse ed anche un lavoratore delle Fonderie Pisano.

Il 7 ottobre, in tutte le piazze, gli studenti che hanno deciso di tornare a manifestare per rivendicare i loro diritti, sono stati più di 100.000: ad un governo autoritario che, in questi anni, non ha tenuto conto delle loro mobilitazioni e della loro contestazione, loro risponderanno sempre in coro e correranno sempre in direzione ostinata e contraria.

Studenti in corteo a Salerno.
Studenti in corteo a Salerno.
Studenti in assemblea pubblica a Cava de' Tirreni.
Studenti in assemblea pubblica a Cava de’ Tirreni.

Ana Nitu

 

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