Le forze armate libiche alleate con il governo di Tripoli hanno dichiarato che, recentemente, vi sono state continue violazioni dello spazio aereo da parte di aerei cargo, i quali, sempre secondo l’esercito, trasporterebbero armi e munizioni provenienti dalla Bielorussia per rifornire gruppi armati operanti in Libia.

Infatti, in una successiva dichiarazione, il capo delle forze armate ha affermato che gli aerei, nelle violazioni dello spazio aereo libico, entravano attraverso paesi limitrofi del Nord Africa, come l’Egitto.

Secondo le parole contenute nel comunicato, gli aerei che trasportano armi e munizioni vanno a supportare le brigate di Qaqaa e di Sawaeq, due delle più potenti milizie in Libia alleate con il governo rivale, che ha potere, attualmente, a Tobruk e nell’est del paese.

Le continue violazioni, insieme al fatto di rifornire milizie nemiche, hanno certamente superato la pazienza delle forze armate libiche del governo che ha sede a Tripoli e, nella dichiarazione, il Capo delle Forze Armate dichiara che gli aerei, da questo momento, saranno abbattuti senza “nessun avvertimento”.

Situazione critica in Libia

La situazione in Libia, quindi, si rivela tutt’altra che pacifica, con questo fatto che si aggiunge ai turbamenti e ai combattimenti quotidiani che avvengono tra le due fazioni, lasciando sul campo centinaia di morti e migliaia di sfollati.

Nel paese, infatti,  sono in lotta due governi: uno, con a capo il primo ministro Abdullah Thinni e il parlamento eletto a giugno, che sono costretti ad operare a Tobruk, vicino al confine con l’Egitto;
l’altro, invece, con sede a Tripoli, sarebbe il governo di Salvezza Nazionale, che ha perso le elezioni generali di giugno e reintegrato in modo forzato da gruppi armati nel mese di agosto, ovviamente sequestrando la capitale.

Alla difficile situazione si aggiunge la decisione della Corte Suprema che, giovedì, ha deliberato in favore del governo con sede a Tripoli, annullando quindi i risultati delle elezioni di giugno, ritenute incostituzionali e ordinando al governo di Thinni ed al Parlamento di sciogliersi.

Le accuse ai paesi esteri

Il governo di Salvezza Nazionale, con sede a Tripoli, ha ripetutamente accusato l’Egitto e gli Emirati Arabi Uniti di sostenere Thinni e le milizie armate alleate ad esso, oltre a realizzare attacchi aerei contro le milizie con base a Tripoli.

Egitto e Emirati Arabi Uniti hanno negato di avere qualsiasi coinvolgimento, ed assicurano di non aver mai fatto nulla in Libia.

È indubbio, comunque, che Arabia Saudita, Egitto e Emirati Arabi Uniti si stiano sforzando di sradicare o contenere l’Islam politicizzato ed è per questo, quindi che il governo di Thinni, con sede a Tobruk, è visto come laico, mentre quello di Salvezza Nazionale insediato a Tripoli è visto come religioso e conservatore.

Sicuramente, però, questa è la prima volta che vi sono accuse verso la Bielorussia, anche se, in passato, ci furono altre segnalazioni di paesi dell’Europa orientale che avevano mandato spedizioni di armi a Muammar Gheddafi nella sua lotta contro i ribelli, prima di essere rovesciato nel 2011.

Situazione Libia
La situazione in Libia (fonte Financial Times – http://t.co/ekBUfY8uES)

Traduzione dell’articolo: http://www.aljazeera.com/news/middleeast/2014/11/libyan-airspace-being-frequently-violated-201411891117715870.html

Immagine allegata ad opera del Financial Times su: http://t.co/ekBUfY8uES

Fabio Scala

Quotidiano indipendente online di ispirazione ambientalista, femminista, non-violenta, antirazzista e antifascista.

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