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NAPOLI- Altissima affluenza al corteo di Bagnoli contro il Governo Renzi e lo Sblocca Italia. I manifestanti, nonostante la notizia della mancata partecipazione di Renzi, non hanno voluto rinunciare alla marcia di riscossa civica di Bagnoli. Tantissime realtà presenti in piazza, dai comitati territoriali ad Iskra Area Flegrea, Bancarotta, Laboratorio Occupato Insergencia, il Partito della Rifondazione Comunista, il Partito dei Carc, il Coordinamento degli Studenti Flegrei, gli Studenti Autorganizzati Campani, i Collettivi Autonomi, Kaos, l’Uds, il Cau, Zero81 e LINK Napoli- Coordinamento Universitario.
Uno dei membri del Coordinamento degli Studenti Flegrei, Giorgio Pulitzer, esprime il punto di vista che motiva tanti giovani ad essere lì a Bagnoli per manifestare contro il nuovo modello istituzionale proposto dal premier Renzi: “Studenti e lavoratori sono qui a Bagnoli per contestare il decreto Sblocca Italia nelle sue svariate forme. Col patto educativo Renzi fa dei dirigenti scolastici veri e propri manager, mentre finanzieri terzi mascherano il fatto che con i fondi stipulati per l’edilizia scolastica non si risolve il problema perché non sono sufficienti. Inoltre le riforme attuate per i docenti precari sono assurde, il governo racconta che molti insegnanti sono sfaticati e così vorrebbe giustificare il fatto che su 550.000 precari 400.000 di questi non verranno ancora assunti. Il percorso di lotta intrapreso nel nostro territorio di certo non prevedere solo l’esclusione del commissariamento, abbiamo anche una ex-base NATO. Contestiamo la privatizzazione perché vogliono costruire nuovi uffici con questi spazi, quando tutta l’area flegrea non possiede strutture comuni. Per non parlare dell’abolizione dell’articolo 18: si andrà a precarizzare legalmente i lavoratori senza possibilità di tutela e di difesa.”
Tra gli slogan dei manifestanti, uno degli organizzatori dichiara: “Oggi Renzi, qui a Bagnoli, avrebbe dovuto formalizzare la proposta di commissariamento. Ovviamente ciò non potrà risolvere i numerosi problemi che affliggono il nostro territorio, ossia tramite gli esponenti dei cosiddetti poteri forti. I veri responsabili di questa crisi territoriale sono proprio questi poteri, incluso il PD. Allora ci prenderemo quello che ci spetta arrivando lì dove lui oggi non si è presentato: Città della Scienza”
Il corteo, partito da Piazza Tecchio, ha avanzato tra cori e fumogeni fino a giungere proprio a Città della Scienza, dove i manifestanti hanno subito il blocco delle forze dell’ordine in assetto antisommossa che ha impedito agli stessi di oltrepassare i cancelli per dare vita ad un’assemblea pubblica. La polizia per disperdere la folla ha lanciato lacrimogeni a pioggia ovunque, rompendo la coesione e provocando forti tensioni. Gli scontri sono stati comunque limitati, quando il corteo si è ricompattato ed è indietreggiato dalla zona con l’accesso vietato, nonostante ci siano state più ambulanze a dirigersi sulla zona: il bilancio dei gravemente feriti sarebbe di 30 persone.
Al corteo hanno preso parte anche il vicesindaco Tommaso Sodano e gli assessori Sandro Fucito, Franco Moxedano e Carmine Piscopo.
Alessandra Mincone e Pasquale De Laurentis
Foto a cura di Serena Spennato