Il downgrading che Standard & Poor’s ha riservato al nostro Paese, declassandola da BBB a BBB- (proprio come Romania e Bulgaria), incide molto e neanche la Commissione UE sembra essere contenta dei lavori compiuti finora dal governo italiano, al punto che anche la Cancelliera tedesca, Angela Merkel, ritiene le misure italiane “insufficienti”.
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, intervistato da La Stampa, ha cercato di difendere l’operato della squadra di governo, rispondendo alle brutte batoste di questi ultimi giorni. “Standard and Poor’s fotografa una situazione. E’ vero, il debito italiano è molto alto. Ma sostiene la nostra tesi, ovvero che la montagna è scalabile attraverso una sola strada: la crescita dell’economia con un programma convincente di riforme”, afferma Delrio.
Il sottosegretario, nonostante abbia evidenziato il fatto di “essere sulla giusta strada”, non ha potuto non tenere conto delle recenti polemiche riguardanti il Jobs Act, tuttavia approvato in tempi record per gli standard della politica italiana. Nella nota di S&P si temeva un probabile “annacquamento” dei decreti attuativi della riforma a causa delle pressioni dell’ala sinistra del PD, ma Delrio ha dichiarato che “gli analisti dell’agenzia non conoscono la forma giuridica della legge delega. I decreti del governo devono passare dal parere delle commissioni parlamentari”.
Il braccio destro di Matteo Renzi, ha speso qualche parola anche sullo scandalo di Mafia Capitale: “Quanto accaduto a Roma è pessimo, quanto di peggio possa capitare all’immagine di un Paese”, dice Delrio, “ma d’inverno, per far uscire l’aria viziata da una stanza, ogni tanto occorre aprire la finestra e accettare un po’ di freddo”. E aggiunge: “La Procura di Roma e le forze dell’ordine hanno fatto un lavoro molto serio. Quando sono emersi i primi problemi nel bilancio dell’amministrazione ho coordinato un tavolo con il sindaco. Abbiamo discusso di come rivedere l’assetto delle municipalizzate, come rimettere in sesto una macchina sgovernata per anni. E’ evidente che gli attacchi di quei giorni a Marino erano la conseguenza di un lavoro che intacca interessi poco chiari”.
Novità importanti, inoltre, per quanto riguarda le municipalizzate, che, stando a quanto afferma il premier, saranno tagliate drasticamente l’anno prossimo. “Abbiamo pronto un progetto industriale. Un pezzo lo ha preparato lo stesso Cottarelli (commissario alla revisione alla spesa durante il governo Letta, ndr), un pezzo è frutto del lavoro di Palazzo Chigi. Posso garantire che nel 2015 ci sarà una caduta verticale delle attuali 8000 società”. E continua: “Abbiamo studiato a fondo la materia. L’attuale assetto dei tre servizi essenziali gestiti dai Comuni – acqua, trasporti e rifiuti – produce poco più di 3,5 miliardi di investimenti l’anno. Con un serio progetto industriale è possibile triplicare quella cifra. I soli servizi idrici hanno bisogno di almeno cinque miliardi l’anno, oggi non sono più di 1,5. E questo si può garantire solo attraverso il drastico accorpamento delle società. Ce ne sono 330 per la gestione dei servizi idrici, non dovrebbero essere più di 80. Per la gestione dei servizi ambientali ne esistono più di 400, ne bastano 100”.
Infine, alla domanda circa un possibile ritorno alle urne nel 2015, Delrio risponde: “L’orizzonte è quello della legislatura. E tutto ciò avverrà finché avremo la fiducia del Parlamento. Non stiamo qui ad ogni costo”.
Andrea Palumbo