Come si è svegliata stamattina Parigi? La Francia piange. Questa violenta strage è paragonabile a quella dell’11 settembre e parecchi ancora non riescono a trovare le ragioni di questo insano gesto. Il 2015 si è aperto con delle orribili notizie.
E se 12 e più famiglie piangono degli uomini morti per la libertà d’espressione, molti, invece, si stanno arricchendo con un banale, insulso, stupido business. Succede spesso e sempre ha dell’orribile. “Je suis Charlie” compare sulle magliette, cappellini, cover per telefoni e gadget, prodotti, quasi 3000, in vendita su internet. Per i fortunati, la spedizione è addirittura gratuita. Dopo quello che è successo nei locali della redazione di Charlie Hedbo alcuni giorni fa, molti sono indignati per la sete di lucro di poveri commercianti.
In vendita su Ebay si possono trovare dei numeri emblematici del giornale, in particolare l’edizione provocatoria del 2 novembre 2011. I prezzi variano arrivando fino a 75.000 euro. Ebay fa sapere però che per tutti i prodotti venduti legati alla strage di Charlie Hebdo verranno donati al giornale le eventuali commissioni ebay sulle vendite.
Fino a qui può sembrare una pessima cosa, ma ancora più sconvolgente è l’idea venuta all’azienda di pret-a-porter Francese 3 Suisses che nell’immagine “Je suis Charlie” ha deciso di inserirci il proprioi marchio. Gesto discusso e da qualcuno definito “patetico” fino ad arrivare alle scuse tramite un facebook retro-front da parte della ditta.
Infine, nella giornata di ieri, sono stati comprati i domini intenet di jesuischarlie.com e jesuischarlie.net ma fa sapere Erienne Wetter che lo scopo di questi acquisti non sareppe ai fini di lucro, anzi, sarebbero stati acquistati per evitare cattive intensioni. Accaparrati da ignoti anche i domini jenesuispascharlie.fr e jenesuispascharlie.com. In questo mondo dove l’apparire è più importante dell’essere anche in queste circostanze c’è qualcuno che cerca di farne fortuna, di emergere, da solo. Sconvolgente. Dovremmo ricordare che un cappellino o una maglietta non ci fanno sentire liberi, nemmeno brave persone.“Je suis Charlie” letteralmente significa “Io sono Charlie”. Io sono libero, e voi?
Giuseppe Ianniello