Ogni metropoli ci offre un vasto panorama di attrazioni. Spesso il visitatore medio si dirige verso i luoghi più in voga, verso le piazze più frequentate. Però, alcun volte, si finisce per visitare una città senza viverla davvero, trascurandone la parte più importante. Berlino, tra le sue enormi banche e gli storici musei, nasconde un volto affascinante: la Street Art.
Lo sanno bene le numerose organizzazioni che contribuiscono a valorizzare il fascino “on the road” della città. Già ben nota è la East Side Gallery, insieme ai tanti walking tour organizzati per ammirare i graffiti di Berlino. Inoltre, il nuovo anno ci regalerà un’altra fantastica attrazione: a Bülostraβe 97, quartiere di Schöneberg, quest’estate aprirà il nuovo Museum for Urban Contemporary Art.
“L’arte è un dialogo tra culture differenti, un ponte capace di unire storie e lingue anche molto distanti tra loro”, sono queste le parole della direttrice di Urban Nation, network di street artists, ai microfoni di Berliner Zeitung. Yasha Young, chiarisce immediatamente il ruolo del museo di Berlino: difendere ed unire. I lavori che verranno custoditi a Bülostraβe, ovviamente, non correranno il rischio di essere cancellati. Soprattutto, il museo sarà un luogo di unione tra gli artisti, che potranno esprimersi liberamente. Stanze per dibatti e workshop contribuiranno a rendere il significato del confronto tra writers.
Il museo adempirà anche alla sua funzione “storica”. Attraverso una biblioteca che custodirà le foto della reporter Martha Cooper, il visitatore potrà conoscere la storia della Street Art. Nella biblioteca, inoltre, saranno presenti anche i più importanti libri sui graffiti.
“Berlino è la città giusta per ospitare un museo del genere”, così il Segretario della Cultura del Land Berlin commenta l’iniziativa. L’idea di Yasha Young nasconde, però, una chiara contraddizione: attraverso uno spazio costruito per “recintarla”, la Street Art perde il suo significato più profondo. Ogni graffito conserva un proprio significato strettamente legato alla strada, e proprio quest’ultima ispira queste affascinanti opere.
Sarà sicuramente di questa opinione l’italiano Blu, considerato dal Guardian uno dei migliori wrtiers al mondo. L’artista, che si fa conoscere sotto questo pseudonimo, è autore di molti graffiti presenti anche a Berlino. Proprio nel 2016 ha cancellato i suoi murales a Bologna per protesta: “il museo non mi avrà”.
“Il museo deve riflettere l’aspetto dinamico e non convenzionale della street art”, puntuale la replica dell’architetto Willemeit dell’agenzia Graft, responsabile dei lavori di restauro dell’edificio di Bülostraβe. Sicuramente non convenzionale, come le opere che ospiterà, sarà la struttura del museo. Già completa e ricoperta di murales è la facciata color beige. Gli interni saranno costruiti in modo da poter staccare i lavori e portarli in giro per il mondo. Infatti, verranno messi a disposizione degli artisti dei pannelli modulari rimovibili da utilizzare come tele su cui disegnare.
Corrado Imbriani