Il primo tuon di marzo la serpe esce dal balzo. Finiti i test a Barcellona, tra noi si sa che il primo vero e proprio tuono rimbomberà alle prime luci del mattino di una domenica qualsiasi prima di Pasqua, quando cioè il Gran Premio d’Australia darà il via al Campionato Mondiale di Formula Uno 2016.
Chiaramente, ogni anno è sempre più difficile arrivare preparati al primo appuntamento della stagione. Ansie, preoccupazioni e aspettative sono lì ogni volta a farsi le scarpe una parte con l’altra, e chi ci rimette sono il televisore acceso alle 6 del mattino da un lato e la mamma che vuol dormire in santa pace dall’altro.
Tornando a noi, l’ultima volta ci eravamo lasciati con un focus tutto concentrato intorno alla Ferrari e alla nuova SF16 H, e oggi ci ritroviamo al netto di più dubbi di prima. La doppia sessione di test a Barcellona è servita a team e piloti come pista di lancio, con protagonisti assoluti Ferrari e Mercedes. Se da un lato il team del Cavallino ha ottenuto di gran lunga il maggior numero di prestazioni vincenti, dall’altro lato ha trovato un rivale che si è permesso di mandare i suoi piloti in pista a macinare chilometri su chilometri senza andar incontro a nemmeno una sbavatura. Con 619 giri completati (per 2.881 km percorsi), non c’è dubbio su quale sia ancora la vettura da battere. Un caterpillar puro, assoluta portatrice di affidabilità, che con due come Lewis Hamilton e Nico Rosberg non potrà che andare nuovamente a nozze. In pista, la Mercedes W07 s’è distinta su diversi fronti, a partire dalla novità al sistema S-DUCT (che sembra aver dribblato alla bell’e meglio ‘ennesimo regolamento) e con la scelta piuttosto vistosa di esercitarsi sui long run e sulle simulazioni di gara. Scelta che sa di chi ha la consapevolezza di aver già tutto pronto in cascina, e che ha inevitabilmente dato i frutti sperati. Sotto al muro dell’1’24” con gomme medie mai, anche se girare solo di un decimo più lenti e con altri sei di vantaggio sui diretti inseguitori non è affatto male.
TEAM | LAPS | KILOMETRES |
Mercedes | 1294 | 6024 |
Toro Rosso | 1049 | 4883 |
Ferrari | 891 | 4148 |
Williams | 856 | 3985 |
Sauber | 838 | 3901 |
Red Bull | 817 | 3803 |
Force India | 779 | 3626 |
Renault | 776 | 3612 |
McLaren | 710 | 3305 |
Manor | 484 | 2253 |
Haas | 474 | 2206 |
Tra noi che le stagioni le viviamo ogni anno si sa poi anche un’altra cosa. Che si dica che i test sono un ottimo palcoscenico è più che vero, soprattutto per chi finge o bluffa, o ad esempio per chi deve ancora dare le prove generali e recita col copione in mano. O chi sta dietro le quinte sperando di non fare figuracce. Dalla prima all’ultima, da Mercedes a Manor, si sono viste tutte. Tuttavia, il vero lato bello delle giornate di test al Montmelò lo ha svelato la Ferrari, che prima con Sebastian Vettel e poi in definitiva con Kimi
Raikkonen è stata la più veloce con le mescole più morbide (miglior crono assoluto del finlandese in 1:22.765 con le Ultrasoft). Una Ferrari che ha soprattutto messo in mostra una forma confortante nelle simulazioni di gara, nonostante i non rari problemi di affidabilità che si è fatto presto a definire come piccoli intoppi di gioventù. In verità il discorso fila e come, dal momento che in Ferrari la vettura non è cambiata di poco, specie nei suoi punti più caldi (e quindi la zona motore e power unit, che sappiamo essere stata radicalmente modificata rispetto a prima).
Nonostante ciò, vedendo lo schema seguente l’andazzo sembra essere stato abbastanza chiaro. Ferrari che si scava il fosso tra sé e le inseguitrici se alle sospensioni ci attacca le gomme dalle mescole più morbide, ma che cede il passo al marchio Mercedes se c’è da giocare su pneumatici più duri. Va detto comunque che si tratta di dati transeunte, che più che essere un compendio vero e proprio sui livelli di prestazione delle singole macchine sono diventati solo un riassuntone (fatto per dati) che ci dice come ogni squadra abbia dovuto guardare solo al proprio orticello (senza preoccuparsi degli altri e di quello che avrebbero fatto).
COMPOUND | DRIVER | TEAM/CAR | BEST TIME |
Ultrasoft | Kimi Raikkonen | Ferrari SF16-H | 1:22.765 |
Supersoft | Sebastian Vettel | Ferrari SF16-H | 1:22.852 |
Soft | Kimi Raikkonen | Ferrari SF16-H | 1:23.009 |
Medium | Nico Rosberg | Mercedes F1 W07 Hybrid | 1:24.126 |
Hard | Valtteri Bottas | Williams-Mercedes FW38 | 1:25.402 |
A Melbourne avrà inizio quello che a detta nostra sarà un campionato entusiasmante, almeno per i valori schierati in campo. A farla da padroni saranno il nuovo sistema di qualifiche e, prima ancora dei piloti, le ultrasoft, i treni di gomme in più offerti da Pirelli (13) e la possibilità di sceglierne fino a un numero di 3 per il weekend (con l’obbligo di usarne almeno uno alla domenica tra i due indicati dal fornitore). Non scordiamoci i piloti e i terzi incomodi che non ti aspetti, a partire dalla frizzante coppia di giovani in Toro Rosso (che ha concluso la sessione di test solamente seconda per chilometri percorsi), per arrivare alle altre. Un mondiale che sa tanto di Serie A, dove due pretenziose squadre si contendono il titolo e si mettono alle spalle un bel gruppone che lotta per il terzo posto.
Intanto, le carte in gioco per il Gran Premio d’Australia sono state (quasi) già scoperte, con Pirelli che ha da poco reso noto le scelte dei set di gomme per ciascun pilota. Su tutti spunta il campione del mondo in carica Lewis Hamilton, che ha deciso di portarsi un solo set di Medium a favore di uno aggiuntivo di Soft. Diversamente hanno fatto dall’altro lato del boxe con Nico Rosberg. Chissà, potrebbe essere il preludio di una prima gara votata già all’attacco per l’inglese.
Appuntamento alle 6.00 (ora italiana) per vedere chi (o cosa) la spunterà. E a maggio per capire se dovremo sperare che la Rossa sia il Napoli o la Juventus.
Nicola Puca
Fonte immagine in evidenza: road2sport.com
Fonti: f1.com