Un’aria di festa ha accolto il sindaco De Magistris a NewYork, in visita dal 3 al 9 giugno sotto invito di De Blasio, il primo cittadino della grande mela che, ricordiamo, ha origini campane, e più esattamente di Sant’Agata de’ Goti.
L’incontro è durato quasi un’ora e ha riunito nuovamente i due primi cittadini. Con questo ritrovo De Magistris ha ricambiato, infatti, la visita fatta a Napoli da De Blasio l’estate scorsa. Pare che i due se la intendano molto, e forse perchè amministrano due città distanti ma con molto in comune.
De Magistris ha infatti dichiarato: “Anche sulle strade di New York ci sono le buche e devo dire che mi sono sentito sollevato. Ma, entrambe le città condividono l’apertura verso la diversità e l’accoglienza dei forestieri, perchè a Napoli come a New York, gli immigrati sono considerati una ricchezza, non certo un problema da temere”.
“Insieme anche alla moglie Chirlane, nel loro giardino, davanti a un bicchiere di buon Aglianico di Sant’Agata de’ Goti – continua De Magistris – io e De Blasio abbiamo consolidato il nostro già ottimo rapporto, facendo una riflessione politica molto ampia su vari temi per porre le basi circa un progetto politico unico che partirà proprio dalle nostre città”.
Il tema migrazioni e il modo di affrontare la questione mettendo in risalto l’essere umano e non altri argomenti come i controlli e la sicurezza, sono stati al centro dei colloqui tra il primo cittadino di Napoli e quello di New York. Già giovedì, durante un intervento al Calandra Italian American Institute della City University di New York, De Magistris aveva posto l’accento sul fatto che entrambe le città amano la multietnicità e che Napoli, con la sua storia, non potrà essere mai razzista.
Con il sindaco de Blasio, De Magistris ha anche parlato del suo programma già avviato a Napoli per dare la cittadinanza comunale ai figli degli stranieri nati in città. Com’ è noto, infatti, chi nasce in Italia da genitore non italiano non ha diritto alla cittadinanza. Un problema che, in misura diversa, è vissuto anche negli USA. Questo significa che Napoli e New York hanno “anticipato” i loro rispettivi governi centrali, con politiche mirate all’inclusione degli immigrati nel sistema, per dare un forte segnale civico alla società.
Alla domanda fatta da un giornalista circa il fatto se gli piacerebbe essere per un solo giorno sindaco di New York e poter fare uno scambio con de Blasio, De Magistris risponde: “Quando de Blasio è venuto a Napoli mi ha detto che è molto più difficile essere il sindaco di Napoli. Ma se lui volesse fare cambio, gli consiglierei di continuare a stare in mezzo alla gente perché ai napoletani piace il rapporto diretto con le istituzioni. Si litiga e si discute, ma alla fine ci si ritrova insieme a bere un bicchiere di vino”.
Anna Lisa Lo Sapio