A riempire le pagine di cronache finanziarie degli ultimi mesi sono stati soprattutto i Bitcoin, insieme ad altre criptovalute “minori” (come Ethereum e Litecoin). Ma una nuova rivoluzione è all’orizzonte in un mercato già di per sé soggetto a rapidi mutamenti come quello delle criptovalute: la rivoluzione delle Stablecoin.
E se il Bitcoin deve la sua fama alla possibilità di ottenere elevati profitti in tempi brevissimi, in ragione di una volatilità elevatissima, le Stablecoin puntano al successo caratterizzandosi per una maggiore stabilità. Le Stablecoin possono infatti essere considerate delle criptovalute stabili. Per quanto questa definizione possa sembrare una contraddizione in termini, le Stablecoin non presentano le forti oscillazioni tipiche delle altre criptovalute. Ma come è possibile garantire questa stabilità?
Stablecoin: perché sono stabili?
Perché le Stablecoin garantiscono un buon livello di stabilità, rispetto alle classiche criptovalute? La risposta si trova nel fatto che questo tipo di criptovaluta è ancorata a un altro asset finanziario. Questo permette di annoverare fra le loro caratteristiche quella della stabilità: un vantaggio importante, anche per la difficoltà a utilizzare come mezzo di pagamento le criptovalute proprio in ragione dell’instabilità che le caratterizza.
Obiettivo delle Stablecoin è quello di mantenere quelle caratteristiche che rendono uniche le criptovalute nel panorama finanziario, eliminando allo stesso tempo le problematiche finora registrate. Per questo motivo anche le Stablecoin sono legate al concetto di decentralizzazione del controllo, che è alla base delle criptovalute.
Quali sono le tipologie di Stablecoin?
Le diverse tipologie di Stablecoin si distinguono in base all’asset finanziario a cui sono collegate:
- Stablecoin ancorate alle valute: queste Stablecoin vengono ancorate a valute come il dollaro, l’euro oppure l’oro. Una somma di denaro (in dollaro, euro oppure oro a seconda dell’asset cui la criptovaluta è ancorata) viene depositata a garanzia su un conto corrente bancario;
- Stablecoin ancorate a criptovalute: in alcuni casi le Stablecoin vengono ancorate ad altre criptovalute. In questo modo gli utilizzatori si liberano dai classici sistemi di pagamento;
Stablecoin non ancorate: esistono anche delle Stablecoin che non sono ancorate a nessun asset. Per questo tipo di Stablecoin funziona un sistema che lavora come una sorta di banca centrale e regola la domanda e l’offerta della criptovaluta.
Quali sono le Stablecoin più diffuse?
Le Stablecoin più diffuse nel panorama attuale sono:
- Tether: detta anche Real Coin, è stata creata nel 2015 e viene gestita da un’autorità centrale, Tether limited. Questa criptovaluta è ancorata al dollaro statunitense, all’euro o allo yen cinese;
- TRUE USD: la Stablecoin più negoziata a livello globale. Viene creata nel 2018 ed è ancorata al dollaro statunitense;
- Staxos Standard: Stablecoin creata nel 2018 e controllata dal dipartimento dei servizi finanziari della Borsa di New York;
- Digix Gold: criptovaluta ancorata all’oro, che si affida per la sicurezza allo stesso sistema blockchain di Ethereum;
- Gemini Dollar, MakerDAO, USD Coin, bitUSD: Stablecoin tutte ancorate al dollaro statunitense;
- Statis EURO: al momento la Stablecoin più importante ancorata alla moneta unica europea;
- Alchemint Stantards: Stablecoin ancorata al dollaro di Singapore.