La discriminazione è un atteggiamento sociale che tende ad isolare, incolpare, condannare un individuo o un gruppo di individui in virtù della loro appartenenza ad una particolare categoria. Alcuni esempi possono essere il razzismo, il sessismo e l’omofobia.
Essa ha origini molto antiche, ma nel corso della storia l’umanità è riuscita a ridurre questa insensata tendenza grazie alle battaglie di uomini e donne del calibro di Marthin Luther King, Rosa Parks, Nelson Mandela e Malcom X. Oggiorno la gran parte dei Paesi ha eliminato le leggi discriminatori, ma nononostante ciò le donne, gli stranieri e gli omosessuali non sempre sono benvoluti.
Di recente il re Harald V di Norvegia si è espresso a riguardo parlando di diritti umani, accoglienza e rispetto spiegando il significato d’appartenenza. Ecco il discorso che Sua Maestà ha tenuto il 1 settembre al Palazzo Reale di Oslo: “I norvegesi siete voi. I norvegesi siamo noi. La Norvegia è unita, è una, al paese appartengono tutti gli esseri umani che vi vivono per quanto diversi tra loro possano essere. Sono norvegesi ragazze che amano altre ragazze, ragazzi che amano altri ragazzi e ragazze e ragazzi che si amano tra loro. I norvegesi credono in Dio, in Allah, in tutto o in nulla.”
Il sovrano non si è solo limitato a parlare di scelte sessuali, ma ha esposto il suo pensiero anche riguardo al tema dell’immigrazione: “Sono norvegesi anche coloro i quali sono venuti dall’Afghanistan o dal Pakistan, dalla Polonia, dalla Svezia, dalla Somalia e dalla Siria, immigrati da noi. Anche i miei nonni centodieci anni fa vennero qui emigrando dalla Danimarca e dall’Inghilterra. Non è sempre così facile dire da dove veniamo e quale è la nostra nazionalità. Ciò che chiamiamo casa nostra è il luogo dove è e batte il nostro cuore, e non sempre questo luogo è reperibile all’interno delle frontiere di un paese“.
Da sottolineare è il concetto di appartenenza che Harald V con il suo discorso vuole trasmettere al mondo. Gli scandinavi considerati da sempre freddi e chiusi in se stessi ci hanno dato un’importante lezione di accoglienza e apertura mentale. La speranza è che queste dichiarazioni possano creare un giusto movimento d’accettazione verso chi erroneamente consideriamo diverso e porre le basi per un clima di tolleranza e accettazione non solo in Norvegia, ma in tutta Europa.
Eugenio Fiorentino