La Premier League è pronta a trasformarsi ancora: dopo essere stato il primo campionato ad installare la rivoluzionaria “Goal Line Technology” nella stagione 2013/2014, un altro cambiamento storico è in serbo: dalla prossima stagione la finestra del calciomercato estivo chiuderà giovedì 9 agosto, appena due giorni prima del “kick-off”. La nuova regola verrà applicata soltanto alle trattative in entrata per l’acquisto di nuovi calciatori; il calciomercato in uscita non subirà variazioni e le società saranno libere di vendere i propri tesserati ai club di altre leghe o delle stelle leghe inglesi minori fino al 31 agosto. Nessuna rivoluzione, almeno per il momento, neppure per quanto riguarda la sessione invernale del calciomercato.

Come riferisce “Sky Sports UK” la votazione per l’approvazione del nuovo regolamento, alla quale hanno preso parte tutti i 20 club di Premier League, non è stata unanime: i 2/3 delle società hanno votato a favore (14 club in totale), ottenendo dunque la maggioranza; 5 club hanno votato contro (i due Manchester, il Watford, lo Swansea ed il Crystal Palace) mentre il Burnley si è astenuto. I media inglesi hanno inoltre sottolineato come 3 dei 5 club che hanno votato contro la riforma (Manchester United, Manchester City e Watford) siano andati controcorrente rispetto alle preferenze espresse dai propri manager: Mourinho, Guardiola e Clement si erano detti più volte favorevoli alla nuova riforma. Non è escluso che anche le leghe minori inglesi possano in futuro aderire a questo cambiamento.

LE CAUSE

La causa principale che ha portato a questa svolta epocale è stata spiegata in maniera molto chiara da Richard Scudamore, presidente esecutivo della Premier League: “Il problema di fondo riguarda il fatto che nel nostro campionato le prime due o tre giornate vengono giocate con squadre ancora in fase di costruzione. In pochi giorni un calciatore potrebbe cambiare squadra, nazione o addirittura affrontare da avversario la sua ex squadra: tutto ciò determina un clima di grande incertezza che penalizza i tifosi, le società e lo spettacolo”.

Una delle trattative più calde dell’estate è stata quella del possibile passaggio di Coutinho al Barcellona.

Alexis Sanchez, Diego Costa, Philippe Coutinho e Virgil van Dijk sono solo alcuni dei tanti calciatori che nella sessione appena terminata di calciomercato sono stati al centro di trattative di mercato prolungatesi fino alle ultime ore dell’ultimo giorno disponibile e che, di fatto, non sono stati impiegati in campo dai propri allenatori nelle prime giornate del campionato appena iniziato.

COSA CAMBIERÀ?

Contrariamente a quanto si possa pensare, la chiusura anticipata del calciomercato non comporterà una durata minore della sessione di mercato: in regola con le disposizioni FIFA, questa comincerà in anticipo e durerà 12 settimane. I club avranno dunque a disposizione sempre lo stesso numero di giorni per allestire le proprie rose.

Riguardo questo importante cambiamento si sono espressi anche i diretti interessati: per Harry Kane, attaccante del Tottenham, “questa decisione aiuterà i calciatori stessi a concentrarsi maggiormente”. Le sue parole fanno da eco alle dichiarazioni di Arsene Wenger, tecnico dell’Arsenal: “Nel calcio di oggi c’è bisogno di chiarezza; chiarezza nei confronti dei tifosi, della società, degli allenatori e degli atleti stessi”.

 

E IN EUROPA COSA ACCADE?

La Premier League potrebbe fungere da traino per le altre leghe europee, che potrebbero ben presto adottare questa stessa soluzione. Giuseppe Marotta, a.d. della Juventus ha parlato di “Scelta giustissima. Spero che l’idea sia presa in considerazione in Italia e nel resto dei campionati europei”. Anche Monchi, d.g. della Roma, si è espresso positivamente al riguardo. Pareri favorevoli anche dalla Francia: Vadim Vasilyev, vice-presidente del Monaco, l’ha definita una “grande idea” mentre dalla Spagna arriva maggiore scetticismo per un cambiamento che appare sì giusto, ma che non è considerata, almeno per il momento, prioritario.

 

Ugo D’Andrea

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