La data limite è sempre quella: il 2050. Può sembrare lontana, ma se si considera la mole di impegni che si deve rispettare è lecito pensare che occorra intervenire con una certa rapidità. Il Green Deal dovrebbe sancire l’inizio di una storia europea senza inquinamento ed efficiente dal punto di vista delle proprie risorse “verdi”. Ma cosa stiamo facendo, ad esempio a livello agricolo?
Diserbanti sì, diserbanti no
Si sente da tempo parlare di agricoltura biologica e molte realtà applicano i principi di tali coltivazioni anche con un buon successo. La sostenibilità agricola si basa su regole molto chiare, tra cui l’uso limitato di diserbanti o concimi e, qualora sia necessario, di origine prevalentemente naturale. Di tale tipologia fanno parte non solo la cenere di legno o i macerati vegetali, ma anche i cosiddetti semiochimici.
Una delle aziende che fornisce prodotti di controllo biologico di questo genere nasce dalla fusione di realtà italiane ed estere: visita il sito Biogard per scoprire tutti i migliori semiochimici.
Questi utilizzano composti già presenti in natura ed emessi sia dagli insetti che dalle piante: in agricoltura, si utilizzano su colture e alberi da frutto così da creare confusione nelle specie che potrebbero disturbare la pianta e la sua crescita, grazie all’impiego di feromoni.
Aspetti fondamentali dell’agricoltura sostenibile
Rispetto del terreno e delle sue risorse, ma anche dei coltivatori, lotta al disboscamento e alle colture invasive o troppo intensive, favorendo la naturale alternanza delle coltivazioni: la coltura sostenibile è questo e molto altro e si tratta di un impegno imponente che abbraccia svariati aspetti.
Utilizzare pesiticidi e concimi naturali, limitandone il consumo, ma prevenendo problematiche che potrebbero danneggiare le colture è uno dei tanti obiettivi.
La rotazione delle colture
Tra le misure adottate dall’agricoltura sostenibile vi è la rotazione delle colture, che consiste nel modificare la tipologia di semina dopo il raccolto. In tal modo, si favorisce l’avvicendamento nutritivo del terreno e si limita la comparsa di piante infestanti.
L’utilizzo dell’acqua
La si può definire oro trasparente perché è diventata davvero preziosa, soprattutto a certe latitudini del mondo. L’acqua, nella coltura green, va utilizzata con la priorità di evitare qualunque forma di spreco.
A tale scopo, vengono spesso predisposti bacini per la raccolta dell’acqua piovana, sistemi di riciclo e di irrigazione a pressione più bassa, ma ben mirati. In tal senso, si parla di agricoltura di precisione, una pratica che concentra e disperde meno risorse, incluse quelle idriche che sono fin troppo spesso scarse.
Software e agricoltura sostenibile: quando il verde si digitalizza
Possono sembrare due concetti totalmente opposti tra loro, ma un’azienda agricola che sfrutti la tecnologia e le innovazioni attuali per risultare ancora più green può avere performances migliori. Basti pensare ai sistemi di irrigazione controllata, alla possibilità di analizzare periodicamente la qualità del suolo per ottimizzare le colture e a statistiche volte a migliorare la rotazione della semina.
Laddove la digitalizzazione consente agli agricoltori di lavorare con dati aggiornati alla mano, dunque, garantire la sostenibilità è ancora più semplice e può coinvolgere realtà molto più ampie in campo agroalimentare.