Dopo i dati sconcertanti della riduzione degli idonei e dei richiedenti per il bando di assegnazione delle borse di studio dell’ università “L’Orientale, anche la Federico II presenta delle statistiche drammatiche.
I dati in nostro possesso ci dicono che su un totale di 7.789 partecipanti al bando, solo 3.259 sono risultati idonei alla borsa. Numeri che confermano i nostri timori sul nuovo metodo di calcolo dell’ ISEE che anche in Campania ha portato ad una riduzione di circa il 26% di domande (a. a. 2014/2015 tot. 10.575) e di quasi il 54% di aventi diritto alla borsa (a. a. 2014/2015 tot. idonei 7.012).
Nel nuovo ISEE, i nuovi parametri di calcolo, hanno portato ad una rivalutazione della componente patrimoniale (ISPE) e all’introduzione dei redditi esenti IRPEF, facendo apparire gli studenti più ricchi rispetto agli anni precedenti, pur non essendoci un reale cambiamento delle condizioni di vita e di reddito.
«Il nuovo metodo di calcolo dell’ISEE – afferma Mattia Papa, coordinatore di Link Napoli – rappresenta un taglio mascherato dei servizi per il diritto allo studio. L’assenza, in tempi congrui, da parte della regione, di una rivalutazione delle soglie ISEE e ISPE per l’accesso alla borsa di studio ha rappresentato una mannaia per gli studenti, in un territorio che già non garantisce il pieno accesso all’educazione, con più della metà degli idonei a cui non viene assegnata la borsa per mancanza di finanziamenti. È in atto un vero e proprio processo di espulsione dai luoghi della formazione perché avere un Paese capace di ragionare su quello che succede all’interno della società è scomodo e solo d’intralcio, un bastone tra le ruote.»
«È arrivato il momento che noi studenti ci mobilitiamo – ribadisce Domenico Cristiano, responsabile dell’organizzazione di Link Napoli-. Abbiamo avviato la campagna regionale #escileborse, con la quale chiediamo una sanatoria che faccia rientrare tutti gli esclusi all’interno delle graduatorie, e rivendichiamo un immediato rifinanziamento per garantire la copertura totale delle borse. È il momento di affermare la priorità dei saperi nella nostra società, e di aspirare ad una vita che non sia sopravvivenza ma una scelta di ciò che si vuole essere e di ciò che si vuole fare. Questo è possibile solo se gli studenti lottano insieme per costruire una società diversa, che inevitabilmente passa per la loro formazione e la possibilità di potervi accedere, di poter studiare, di poter decidere.»