Un nuovo progetto di carattere culturale interessa il capoluogo campano con un’iniziativa di importante spessore in ambito occupazionale. Napoli Museo Aperto è il progetto ideato e portato avanti per volere del sindaco De Magistris. L’iniziativa prevede il coinvolgimento di 247 giovani di età compresa fra i 18 e i 29 anni, impegnati nella valorizzazione di trenta siti culturali – comprendenti chiese e strutture museali – in ambito cittadino. Essi offriranno la propria operatività per un lasso di tempo della durata di sei mesi, lavorando nelle strutture museali del centro storico e nelle stazioni dell’arte, così da sviluppare valide esperienze lavorative.
Il progetto acquista spessore proprio in quanto i giovani selezionati avranno la possibilità di interagire col pubblico di visitatori e di testare la propria preparazione direttamente sul campo lavorativo. L’aspetto di maggiore positività è costituito proprio dal fatto che i giovani prenderanno servizio non da volontari, cosa che accade di consueto, ma in qualità di veri e propri impiegati in ambito culturale.
Benché il profilo occupazionale risulti unicamente di tipo part-time, essi saranno ripagati con un compenso che, secondo le dichiarazioni delle autorità competenti, dovrebbe ammontare a circa 500 euro mensili. La somma destinata ai giovani impiegati, risulta interamente finanziata dal Centro Garanzia Giovani, innovativo programma dell’Unione Europea indirizzato alle Politiche Sociali.
Napoli Museo Aperto prevede il proprio avvio a partire dalla metà del mese di febbraio. In vista dell’iniziativa, le prime quattro settimane saranno destinate a fornire ai giovani coinvolti un’adeguata formazione ad opera di tutor vagliati ed opportunamente scelti fra dipendenti comunali impiegati nel settore nella conservazione dei beni culturali. Una volta terminato il semestre di impiego, il programma prevede un’ulteriore esperienza caratterizzata da verifiche di auto-finanziamento. In tal modo, si ovvierà al pagamento delle visite guidate, pur mantenendo l’accesso gratuito alle strutture. L’obiettivo è quello di permettere ai candidati di maturare consapevolezza ed esperienza in ambito professionale e di progettare in futuro forme di lavoro associato nel mondo della cultura e del turismo.
I giovani risulteranno operativi secondo una struttura organizzata in tre aree distinte, ciascuna caratterizzata da determinati aspetti e peculiarità. Sulla base del programma, la maggior parte degli operatori si occuperà di guidare i visitatori presso i musei e le chiese coinvolte, svolgendo funzioni di vera e propria guida turistica. Un altro consistente numero di candidati sarà suddiviso fra laureati in Beni culturali e in Lingue per confrontarsi nell’interazione col pubblico di visitatori in qualità di custodi dei siti considerati e di gestori di sportelli informativi.
Tra le strutture coinvolte nel progetto Napoli Museo Aperto, figurano trenta chiese e musei che risultavano chiusi da anni.
Nello specifico, meritano una menzione particolare siti culturali, quali la Basilica San Paolo maggiore in Piazza San Gaetano, la Chiesa San Lorenzo maggiore in Via dei Tribunali, la Chiesa San Domenico Maggiore nell’omonima Piazza, la Chiesa S. Angelo in Piazzetta del Nilo, la celebre Chiesa di Santa Chiara in Piazza del Gesù Nuovo, la Chiesa San Francesco di Paola e quella di San Ferdinando. Inoltre ricordiamo il Maschio Angioino, Castel dell’Ovo, Galleria Umberto I, Palazzo San Giacomo, l’ Archivio Storico in via Ponte Nuovo ed il Santuario-Cripta di San Gaetano.
Nel progetto Napoli Museo Aperto sono coinvolte, inoltre, le stazioni metropolitane, ritenute a buon merito parte integrante del patrimonio artistico della città.
Le strutture considerate risultano quelle afferenti alla Linea 1, in particolare le destinazioni Garibaldi, Università, Municipio, Toledo, Dante, Museo, Materdei, Salvator Rosa, Quattro Giornate e Vanvitelli
Orari ed elenco dei siti culturali e delle altre numerose chiese aperte sono consultabili sul sito del Comune.
Giovanna De Vita