Un’incredibile storia di solidarietà giunge dalla Campania alla vigilia di una delle partite più sentite dell’intera stagione, Avellino – Salernitana.
A Salerno e Avellino non si parla d’altro. L’attesa cresce per quello che nelle due città Campane è, forse, l’evento calcistico più importante dell’anno. Sabato 16 Gennaio, ore 15, Stadio Partenio, si gioca Avellino-Salernitana. Per i Granata sarà un’occasione per imporre l’assoluta superiorità stagionale sui rivali di sempre. Per i Lupi, invece, sarà un’occasione per rispondere alla debacle dell’Arechi dello scorso 6 Settembre.
Le compagini arrivano al match con posizioni molto diverse in classifica. I padroni di casa hanno senza dubbio i favori dei pronostici, data l’ottava posizione in classifica guadagnata in virtù dei 31 punti racimolati soprattutto grazie alle ultime 5 vittorie consecutive. Gli ospiti guardano i propri ”cugini” dal basso della loro terzultima posizione (appena 20 punti raccolti il 21 partite, poco meno di un punto a partita). Eppure quella prima giornata di campionato giocatasi all’Arechi aveva raccontato tutt’altro. I tifosi della Salernitana avevano potuto gustare una squadra cinica, solida, che offriva un bel gioco, una squadra, insomma, sommariamente pronta per un campionato di Serie B, che magari, con tanto impegno, poteva puntare anche a quel sogno chiamato Play off. L’Avellino sembrava, invece, aver accusato in maniera sproporzionata il cambio di gestione, proponendo un gioco che non rispecchiava neanche lontanamente la squadra ammirata durante gli scorsi spareggi per la Serie A, persi di un nulla contro un Bologna tanto più fortunato.
Sulla base di tutti i presupposti con cui si giunge a questa partita è possibile comprendere quanto incandescente sia l’ambiente attorno alle due squadre.
Esistono, però, storie parallele che accompagnano la vigilia di scontri così importanti, storie che trascendono il campo e la rivalità tra le tifoserie e che rendono lo sport uno dei mezzi di solidarietà più belli che possa esistere. Lo scorso anno un piccolo tifoso della Salernitana, Armandino, è riuscito a sconfiggere una brutta malattia grazie alle cure cui è stato sottoposto e grazie alla sua eroica forza di volontà. Le tifoserie di tutta Italia gli sono state vicino nel momento più critico e, tra queste, anche quella Avellinese che, purtroppo, sta vivendo, ad oggi, un dramma simile. Adesso è Matteo, piccolo tifoso biancoverde, ad aver bisogno di tutto il sostegno possibile contro la rara patologia degenerativa che lo ha disgraziatamente colpito. A testimoniare la solidarietà che il mondo del calcio rivolge anche nei suoi confronti è stato invitato a fare il suo ingresso sul terreno di gioco, prima dell’inizio della partita, il giovane Armando che avrà il ruolo di trasmettere a distanza al suo ”rivale”, che intanto sta svolgendo le sue cure a Trieste, tutta la forza che anche lui ha avuto nel giocarsi la partita più importante della sua vita. La vicenda che sta coinvolgendo queste due tifoserie dà un forte segnale al calcio a livello nazionale, testimoniando che esiste ancora qualcosa di puro, qualche valore umano rimasto incontaminato da tutte le sporche vicende di corruzione e di razzismo che circondano questo bellissimo sport, in grado di riunire tifosi di squadre la cui rivalità affonda le proprie radici nella notte dei tempi sotto un’unica bandiera, quella del fair play.
Vincenzo Marotta
Fonti media: usssalernitana1919.it; google.com