Continua il binomio Honda-Spagna. Confermato Marquez, lasciato Pedrosa: la Honda ha sferrato il colpo dell’anno con l’ingaggio di Jorge Lorenzo. Per molti si prospettano anni gloriosi per la casa giapponese che ha dominato le ultime due stagioni sia in classifica piloti che in classifica motori. L’abbinamento Marc-Jorge (11 mondiali in due) potrebbe offrire alla Honda la possibilità di avere una continuità di successi duratura e costante. Altri, invece, pur ammettendo lo straordinario colpo di mercato, non hanno visto di buon occhio l’ingaggio di Lorenzo, considerando la rischiosa coesistenza di due grandi campioni.
DUE PRIME DONNE – Il rischio peggiore per la Honda potrebbe essere la cattiva gestione dei due piloti. “Due prime donne” di solito tendono a farsi la guerra e a peggiorare la situazione c’è la “recidività”. Gli screzi passati e mai segreti tra Marc e Lorenzo, sono stati sopiti solo recentemente. La Honda, confermando Marc e ingaggiando Lorenzo, ha rimarcato la sua volontà di voler vincere, ma il rischio è sempre dietro l’angolo: sì, perché chi vuole troppo una cosa, rischia di vanificare tutti i sacrifici fatti per il raggiungimento della stessa. Se in casa hai due piloti – vincenti – che hanno sete e fame di successi, la competitività può diventare uno stimolo, è vero, ma anche un fattore importante di discordie e dissapori. Si pensi alle famose vicende e diatribe tra Rossi e Lorenzo, all’epoca in Yamaha, che nel 2015 procurarono non pochi imbarazzi nella casa giapponese. Certo, una coppia come quella Jorge-Marc spaventerebbe chiunque, trattandosi di due piloti che possono esaltare le caratteristiche della miglior moto degli ultimi anni. D’altronde, però, si parla di uno sport estremamente competitivo e soprattutto di piloti che masticano ambizione. Si guardi lo stile di guida dei due, che riflette al meglio il carattere degli stessi. Si troverà in comune quell’aggressività e quella cattiveria agonistica che rendono un pilota un campione in questo sport e nei motori.
LA STAGIONE IN CORSO – Si è parlato di ambizioni e non si dimentichi che Lorenzo ad oggi è un pilota Ducati, che dista 54 punti da Marquez, leader del campionato a 91, e che ha tutta la voglia di ribaltare una stagione, iniziata non benissimo. Il titolo non è vicino, ma a pensarci bene non è poi nemmeno così lontano, e nella storia di questo sport di imprese anche più ardue se ne sono viste. Stagione 2015, per esempio: quell’anno fu lo stesso Lorenzo il protagonista di una incredibile rimonta, che lo portò alla conquista del suo quinto titolo in carriera. La vittoria al Mugello della scorsa settimana, d’altronde, ai più è suonata come un segnale, come un “ci sono anche io”, come tra l’altro sottolinea uno dei suoi ultimi post su Instagram e che di fatto può sancire una svolta nel suo percorso stagionale. Parliamo di ipotesi. Marquez lassù è lontanissimo e ci sono ben 10 posizioni da scalare, ma se questa rimonta riuscisse e ipoteticamente ci fosse un testa a testa proprio con il futuro compagno di team cosa accadrebbe? Certo, si sta parlando in un campo ipotetico di un’impresa che se riuscisse avrebbe dello straordinario, ma analizzando i fatti: Lorenzo ha potenzialità enormi, una grande moto, una mentalità vincente e soprattutto adesso ha la possibilità di poter correre con una mente più leggera rispetto agli altri. Insomma la possibilità di recuperare 54 punti, per quanto difficile, ci sono tutte. A quel punto, dunque, verrebbe da chiedersi se un rinnovato duello, visti i trascorsi, non rischierebbe di minare i rapporti?
L’EFFETTO DOMINO DELLA HONDA – Per ora, però, più che le ipotesi contano i fatti. L’acquisto di Lorenzo è un colpo mostruoso della Honda, paragonabile nel calcio a quello fatto dal PSG con Neymar la passata stagione. Lo stesso Valentino Rossi, intervistato a Vicenza alla fine della presentazione dell’Archivio Dainese, ha riconosciuto che sarà un avversario difficile per tutti. La coesistenza, se gestita bene, non potrà che portare benefici ad entrambi i piloti e più in generale alla Honda stessa, che adesso punta a protrarre nel tempo il proprio dominio, con due campioni che conoscono un solo linguaggio, che è quello della vittoria. Nel contempo anche le altre scuderie saranno costrette a migliorarsi. I gemelli del podio costituiranno l’arma letale di una scuderia che parla lo stesso linguaggio dei suoi uomini. La Ducati ha sostituito Lorenzo con quel Petrucci che ha mostrato tanto talento e carattere negli ultimi anni. Aprilia ha sferrato il colpo Iannone. Pedrosa a breve rivelerà i suoi progetti. Altre scuderie come la Yamaha puntano a migliorarsi già a partire da quest’anno, puntando a perfezionare le qualità della moto. Insomma, un effetto domino quello del team Jorge-Marc che costringerà gli altri a rinforzarsi e, con il livello di competitività che si alza non potrà che elevarsi di conseguenza anche quello della spettacolarità di uno sport di per sé bellissimo.
Giovanni Ruoppo