CASERTA – Tra la Reggia di Caserta e il Parco della Flora, giaceva Piazza Antonio Gramsci in uno stato di sporcizia  e di abbandono: un fenomeno esteso in gran parte del casertano, dove le istituzioni mostrano visibilmente il disinteresse nel curare i paesaggi, i luoghi all’aperto, le zone che dovrebbero stimolare attività sportive e ricreative per bambini, giovani e anziani.

A dare un input ai cittadini, così come a quelle stesse istituzioni impegnate nei palazzi, e “In totale controtendenza rispetto a una classe politica chiacchierona e inconcludente”, è stato il Collettivo Scira. Alcuni studenti di Caserta, hanno deciso di riqualificare volontariamente la Piazza Antonio Gramsci, in onor del fatto che distante solo pochi metri dalla Reggia tra le più importanti del mondo, sarebbe un peccato dimostrare il totale disinteresse sociale nei confronti di una Piazza, luogo di vita del popolo.

Dopo aver tagliato le erbacce e dipinto le panchine, domenica 5 Luglio il collettivo aveva deciso di piantare presso il parco della Flora tre alberi: un Ulivo, un Corbezzolo e un Callistemon da dedicare alle vittime innocenti causati dalla mafia, ai morti nel Canale di Sicilia e quelli della Resistenza. Ma durante l’iniziativa, presieduta anche da Libera, Nero e Non Solo e Anpi, una volante dei carabinieri è intervenuta minacciando una denuncia per danneggiamento, in quanto “non vi erano le autorizzazioni per gestire l’iniziativa”.

Ferdinando Errichiello del collettivo Scira ci ha precisato che nei giorni a seguire, i succitati permessi sono stati anche richiesti alla Soprintendenza, al Catasto e al Comune, dove è stato dichiarato ai ragazzi che tali permessi non li riceveranno mai.

A questo punto, sembrerebbe palese e scontato fare degli appunti all’amministrazione che rilascia ordini dall’alto, comodamente dai propri palazzi; forse, è arrivata l’ora di capire che chi dimostra di avere la volontà immediata di ripristinare servizi sociali, formulando idee “dal basso”, non può essere criminalizzato da chi quotidianamente continua, invece, a disinteressarsi delle questioni pubbliche creando un malcontento fra chi vive i territori. A detta degli studenti, si deve “realmente decidere sui propri territori”.

Gli studenti sembrano essere soddisfatti dall’appello che si è costruito per sabato 11 Luglio, per piantare gli alberi e salvaguardare lo strumento essenziale per fare politica insieme: rivendicare una piazza!

Alessandra Mincone

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