La stagione estiva va di pari passo con il mare e non è facile rinunciarvi. Purtroppo, chi è affetto da disabilità deve spesso rinunciare alla possibilità di potersi godere l’aria del mare, le immersioni e il calore della spiaggia oppure deve provare ad attuare dei veri e propri piani che in qualche modo studiano tutte le possibilità utili ad ovviare le difficoltà e le barriere.
Andare a trascorrere del tempo al mare vuol dire non solo attraversare le spiagge, che ormai non sono più un problema grazie ai nuovi rimedi, ma soprattutto significa voler entrare in contatto con l’acqua salata specialmente perché con forza di gravità pari a zero, le difficoltà sembrano andare via e il corpo si libera dalle barriere in cui si trova incatenato quotidianamente. Questa essenza neutra dell’acqua con conseguente libertà del corpo, può spingere il disabile a poter fare qualcosa in più delle sue normali potenzialità, ma è sempre necessaria un’assistenza. Infatti la giusta assistenza può aiutare il disabile non solo a svolgere attività ricreative, ludiche e di pieno relax in acqua bassa, dove è facile toccare il fondo del mare, ma anche visitare e toccare con mano e non solo con i piedi il fondale marino attraverso le immersioni guidate.
Ecco l’ultima novità estiva: le immersioni guidate con il giusto accompagnamento per disabili di vario genere. L’accompagnamento riveste ovviamente un’importanza fondamentale: ogni team, nell’assistenza al disabile durante l’immersione senza barriere, deve essere dotato di varie attrezzature ben assortite e in grado di garantire il giusto aiuto a seconda delle difficoltà. Di conseguenza, è importante che ciascuno membro del team accompagnatori per le immersioni abbia partecipato ad un corso di formazione per assistenti alle attività in mare per disabili.
Ma l’assistenza diventa fondamentale nel dover capire bene le varie tecniche di approccio in acqua con persone con disabilità di diverso grado e tipologia. Queste differenze si annullano quando ognuno di loro riscontra l’egual grado di felicità, infatti a gran voce tutti dichiarano: ” Solo in acqua non abbiamo barriere con nessuno e siamo veramente liberi.”
Facilmente si potrebbe dire che per provare certe sensazioni si può fare il bagno a riva, ma si è sempre vincolati al concetto di difficoltà, disabilità, barriere. Questo scompare del tutto quando con la giusta assistenza, il disabile è in grado di poter entrare completamente in contatto con l’acqua del mare e il suo corpo sarà finalmente libero da disagi fisici, psicologici e fobie e con le immersioni potrà godersi la bellezza del mare.
Eugenio Fiorentino