Il volley azzurro, quello delle ragazze allenate da coach Bonitta, ha un’occasione irripetibile: riportare in Italia il Mondiale, vincendo la fase finale che si concluderà domenica a Milano, presso il Forum di Assago.
Da ex uomo di campo, vi spiegherò perché questo fantastico gruppo – l’esatto opposto del me giocatore – vincerà il titolo.

FATTORE CAMPO – Alcuni studi condotti in ambito calcistico hanno dimostrato che il fatto di giocare in casa produca un vantaggio psicologico. Sono emblematiche le parole di Eleonora Lo Bianco sulla Gazzetta cartacea, in cui sostiene che la pressione non sia negativa ma rappresenti invece una carica positiva per un gruppo determinato. L‘abbiamo visto al PalaLottomatica di Roma, al PalaFlorio di Bari e adesso anche al Forum di Assago: una muraglia azzurra di 11500 cuori all’unisono. Davvero, non vorrei essere nei panni delle avversarie.

IL COACH – Non ci saranno mai voci univoche che determineranno il peso di un tecnico. La certezza, però, è che Marco Bonitta da Ravenna sa come si vince un Mondiale, avendolo già fatto nel 2002 con una squadra che alcuni ricorderanno ancora: Rinieri, Togut, Cardullo, Piccinini, Lo Bianco, Leggeri, Paggi, Anzanello. Inoltre, in terra tedesca c’era anche la Costagrande, anche se all’epoca militava nella nazionale argentina. Bonitta, poi, è esperto anche a livello di club, avendo vinto tutto con la Foppapedretti Bergamo, ed ha ottenuto anche due argenti europei nel 2001 e nel 2005.

LE RAGAZZE – Andrea Lucky Lucchetta, che se ne intende parecchio, ha detto che mentre le altre nazionali hanno 6-7 giocatori forti, il volley azzurro può contare su 14 titolari. Io aggiungo che tra loro ci sono almeno 3 capitane:

  • C’è il capitano storico, Francesca Piccinini che, nonostante la fase calante di rendimento in campo, rappresenta un pilastro fondamentale del gruppo, di cui è l’autentica leader.
  • C’è Leo Lo Bianco, punto di riferimento in campo, palleggiatrice e dunque cervello della squadra, risorsa preziosa come l’acqua nel deserto, che in nazionale è tornata quest’estate dopo l’infortunio all’altra palleggiatrice Francesca Ferretti. Quest’ultima indossa il numero 10, a sottolineare quanto quello dell’alzatore sia un ruolo fondamentale nell’equilibrio della squadra.
  • C’è soprattutto Antonella Del Core, napoletana, 30 anni, e un cuore da clonare e impiantare in ogni sportivo. Attacca in diagonale da posto 4, va a muro e più di ogni altra sua compagna trasmette una carica emotiva incredibile. In una delle gare dei gironi preliminari aveva subito un infortunio alla caviglia e le azzurre erano calate, ma giusto il tempo di fasciare l’articolazione e vedere se era in grado di continuare a giocare, ed è tornata in campo, restituendo carisma e personalità alle compagne. Credo di non esagerare dicendo che con 6 Del Core schierate una partita media durerebbe all’incirca 40 minuti.

Inoltre, l’Italia ha due liberi forti: Paola Cardullo (160 centimetri), dotata di grande reattività e di una ricezione molto precisa, e la titolare Monica De Gennaro, che rappresenta il futuro della Nazionale (pronta a raccogliere il testimone della Cardullo). La De Gennaro, infatti, è dotata di una ricezione esteticamente peggiore ma altrettanto efficace e di un bagher che può essere anche un’alzata utile (vedasi il bagher rovesciato contro gli USA).

Infine analizziamo l’attacco, tra schiacciatrici, centrali e opposti. Queste ultime sono rappresentate da Nadia Centoni, che dopo le fatiche delle prime partite ha ingranato ed è migliorata anche a muro ed in difesa grazie alle indicazioni di Bonitta, e da Valentina Diouf, 202 centimetri e potenza pura nelle braccia, fondamentale nei muri contro le alte russe di stasera.
Al centro la classe 1994 della napoletana Cristina Chirichella, 195 centimetri, già entrata nel cuore dei tifosi e del gruppo, che sta acquisendo sempre più sicurezza e crescerà ancora. Non mancano poi di fornire il loro apporto la ligure Valentina Arrighetti, spietata sotto rete, e la bolzanina Raphaela Folie, che comporrà una coppia forte e talentuosa con la principessa Chirichella in futuro. Sull’ala troviamo, oltre a Del Core e Piccinini, la grinta e l’esperienza di Carolina Costagrande e, già proiettata verso il futuro, Caterina Bosetti, che potrebbe ritrovare in Nazionale anche la sorella Lucia.

IL PRONOSTICO – Vittoria per 3-0 contro la Russia, o un 3-1 che consentirà di mantenere il primo posto nel girone. Incontreremo alle semifinali una tra Cina, che abbiamo già battuto 3-0 a Bari, e Repubblica Dominicana (vincente 3-2 a Roma): sappiamo come giocano loro e come giocano le nostre ragazze. In finale troveremo il Brasile. Il Forum non è il Maracanà ma è ugualmente rumoroso: #conleazzurre che abbiamo la vittoria è comunque più alla portata di quanto sembri. Forza ragazze, continuate a emozionarci!

Fonti: immagine: google.com

Simone Moricca

2 Commenti

    • Io ci credevo davvero, in queste ragazze… Continuo a dirlo, da appassionato non posso che ringraziarle perché anche grazie a quello che hanno fatto in questi mondiali qualcuno si avvicinerà a questo bellissimo sport.

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