L’ultima volta che Sebastian Giovinco aveva indossato la maglia della Nazionale era il 18 novembre 2014. Allo stadio Luigi Ferraris di Genova si giocava Italia-Albania, amichevole di solidarietà organizzata per le popolazioni alluvionate della Liguria. Giovinco era rientrato da pochi mesi nel giro della Nazionale, grazie anche all’incondizionata fiducia che il c.t. Conte ha sempre dimostrato nei suoi confronti. In quel periodo, l’ex attaccante della Juventus stava vivendo uno dei momenti più difficili della sua carriera: dopo l’ultima stagione in cui aveva disputato l’esigua cifra di 17 presenze, la maggior parte delle quali da subentrato, con l’arrivo di Allegri sulla panchina bianconera il minutaggio della Formica Atomica aveva subito un ancor più drastico calo. In quella partita giocata al Marassi, Giovinco aveva offerto una buona prestazione, provando più volte a sbloccare il match, invano. Uscì stremato al 65esimo minuto, quasi senza fiato, a causa di quel continuo rincorrere il pallone a cui non era più abituato, se non in allenamento. Al suo posto entrerà Okaka, che qualche minuto dopo segnerà il gol dell’1-0 finale. A parlarne, sembra trascorsa un’eternità da quella partita; non è passato neanche un anno, invece. Ma nel calcio qualche mese basta e avanza per cambiare tutto, per stravolgere le situazioni, per rilanciarsi e lasciarsi alle spalle il passato. Basta davvero poco, per tornare ad essere la Formica Atomica che anni fa incantava Parma e la Serie A, e che oggi incanta l’MLS a Toronto, dove l’Atomic Ant è oramai diventato un vero e proprio supereroe, proprio come quelli della Marvel tanto amati da adulti e bambini.
Dal suo approdo nella Major League Soccer, a febbraio, Giovinco è stato sempre sotto la lente d’ingrandimento, sia in Italia che in America. C’era grande curiosità per il suo approdo in questo campionato: Giovinco è stato il primo top player post-Beckham a scegliere la MLS nel pieno della carriera, a 28 anni. E questo non è un dato da sottovalutare. Il risultato è stato devastante: in 30 partite di campionato, l’ex juventino ha messo a segno 21 gol, occupando momentaneamente il secondo posto nella classifica capocannonieri della MLS, preceduto dal sierraleonese Kamara (Columbus Crew) e con quattro marcature in più di David Villa (New York FC) e Robbie Keane (LA Galaxy). Inoltre Giovinco ha distribuito anche 15 assist per i suoi compagni, stabilendo il record americano all-time di gol ed assist in una sola stagione. La Formica Atomica ha completamente stravolto gli equilibri del campionato, permettendo al Toronto FC di lottare per la qualificazione ai play-off, obiettivo mai raggiunto dalla società canadese, che in otto stagioni (è stata fondata nel 2007) non è mai riuscito a disputare la post-season. E, come se non bastasse, Seba ha contribuito insieme agli altri esuberi del calcio Europeo alla crescente attenzione degli appassionati di tutto il mondo nei confronti di una lega che dopo l’addio di Beckham stava per ritornare nel dimenticatoio. Otto mesi fa la scelta di Giovinco di lasciare la Serie A per un campionato così “giovane” e ancora scarsamente considerato a livello internazionale come la MLS fu ampiamente criticata. Oggi siamo tutti d’accordo sul dire che è stata la scelta giusta e che Giovinco ha vinto la sua scommessa: ritornare a giocare e riconquistare la Nazionale.
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Marco Puca