Kairos Ideas è un team di progettazione nato l’11 novembre 2017 che si occupa principalmente di modellazione 3D, analisi f.e.m., progettazione robusta, tecniche di sperimentazione DOE e prototipazione rapida.

Il progetto è nato grazie alla collaborazione di quattro giovani ingegneri meccanici con cui noi di Libero Pensiero News abbiamo avuto il piacere di scambiare due chiacchiere. Di seguito l’intervista completa.

Come è nato il vostro progetto? Come mai la scelta del nome Kairos Ideas?

Iniziamo col dire che siamo quattro giovani ingegneri che stanno per terminare il percorso di laurea specialistica in ingegneria meccanica per la progettazione e la produzione, e siamo oramai alle fasi finali, dunque abbiamo preso dall’Università già tanto di ciò che è in grado di offrire.

Noi siamo Francesco, Fabio, Andrea e Pasquale, e ci siamo conosciuti meno di due anni fa. Per motivi esterni all’Università, ci conoscevamo di vista, ma l’Università ci ha permesso di stringere un rapporto diverso. Dato il grande impegno che la nostra facoltà richiede, abbiamo puntato subito sulla collaborazione, sia a livello di studio facendo gruppo per produrre materiale utile al superamento degli esami, condiviso poi liberamente anche con altri colleghi, sia a livello di progetti interni all’Università.

Il vero punto di svolta è stato l’esame “Progettazione e sviluppo prodotto” nel quale, a valle di un colloquio tecnico con i docenti, abbiamo avuto accesso ad un progetto non solo “carta e penna” ma a diretto contatto con l’azienda. Tale progetto è ancora in fase di sviluppo, per cui siamo vincolati alla segretezza dei suoi contenuti. Sta di fatto che abbiamo speso 4 mesi spalla a spalla tra di noi e con i docenti della Federico II.

Da subito questa esperienza si è presentata come una grande opportunità per noi, e quindi abbiamo deciso di chiamarci “Kairos”, che significa “Spirito del tempo giusto, dell’opportunità”, espressione derivante dalla mitologia greca.

Di cosa si occupa nello specifico il vostro team di progettazione?

Grazie agli strumenti che il nostro percorso di studi ci ha fornito, unitamente alle esperienze extrauniversitarie che ognuno ha vissuto, ci occupiamo a 360° di progettazione e sviluppo di un prodotto. Senza scendere nel dettaglio, siamo in grado di ideare un prodotto, capire ciò che il mercato chiede includendo il cliente nella progettazione, e trasformare in un prodotto fisico ciò che prima era solo nella nostra mente o nella mente del cliente. I

n un’era di forte massificazione, un prodotto esclusivo, personalizzato e che soprattutto prende vita nella propria mente, è un qualcosa di molto attraente, ed è ciò che di fatti ha attratto anche noi, inducendoci a investire il nostro tempo proprio in questo.La tecnologia oramai è indissolubilmente legata a qualsiasi prodotto, e noi stessi abbiamo fatto esperienza di modellazione 3D, analisi agli elementi finiti, revisione dei modelli in camera virtuale, diretto contatto con il mercato.

Nel caso dell’esame, era un prodotto legato ai bambini, e sulla nostra pagina può trovare un video dei momenti salienti di tale indagine di mercato, semplificata ed adattata per ottenere informazioni dai bambini stessi. Il video mostra solo una primissima fase del progetto presentato.

Cosa si intende con il termine modellazione 3D? Come funziona?

Come dicevamo nel punto precedente, la tecnologia è oramai parte integrante della progettazione. La modellazione 3D in particolare ci permette di disegnare non più su un foglio, che è bidimensionale, ma in uno spazio di modellazione tridimensionale.

Avere una dimensione in più, dunque abbandonare il semplice foglio di carta, elimina una grande limitazione. Grazie allo sviluppo tecnologico di questi tempi e al fatto che tale tecnologia è fruibile per tutti, riusciamo a disegnare forme di tutti i tipi, riuscendo a trasformare un’idea in un modello tridimensionale digitale.

L’approccio con analisi agli elementi finiti sta avendo un’ampia diffusione sia a livello teorico che pratico. A cosa è dovuto il suo successo?

Ovviamente gli oggetti non devono soltanto essere belli e quindi appetibili al mercato, ma devono essere solidi e resistenti. Un cliente è soddisfatto se acquista un prodotto molto bello e particolare, ma lo è ancora di più se tale prodotto funziona e dura nel tempo. Per questo motivo, è diventato di fondamentale importanza testare un prodotto e capire se è in grado di resistere a determinati sforzi.

Anni fa questi test erano possibili solo costruendo un prototipo fisico e testandolo realmente. Tale procedura però è molto lenta e costosa. Grazie alla enorme potenza di calcolo dei software attuali invece è possibile modellare il prototipo in 3D (vedi punto 3.) e simulare il suo comportamento sotto certi sforzi. Tutto esclusivamente in digitale.

 L’analisi agli elementi finiti è, dunque, un potentissimo strumento di simulazione in quanto permette di simulare qualsiasi modello, materiale, forma e tutto il necessario a costo zero. In una frase, permette di simulare la realtà, ma in digitale.

I metodi statistici sono utilizzati dalla gran parte delle aziende al termine del processo di sperimentazione per riassumere i dati ed estrarre informazioni. Possono essere utilizzati anche in fasi precedenti? Se sì come?

La statistica è entrata un po per volta in tutto questo. E’ stato tutto uno sviluppo graduale, la modellazione, l’analisi, e ora anche la statistica. Anni fa a causa della scarsa efficienza dei calcolatori, si tendeva a studiare modelli molto semplici, demandando ad esperimenti fisici determinate informazioni e indicazioni.

Oggi invece, si studiano problemi sempre più complessi e variegati, e c’è l’alto rischio di perdersi nelle migliaia di parametri che un progettista si trova davanti. Grandi aziende sono fallite pensando che avendo grandi capitali a disposizione, la strada migliore era studiare ogni possibile combinazione, facendo migliaia e migliaia di esperimenti.

Si pose dunque un bivio. Abbandonare lo studio di sistemi così complessi o rivoluzionare l’approccio alla loro sperimentazione. Ed è qui che la statistica è entrata in campo, permettendo un enorme passo avanti.

Grazie a metodi statistici è possibile identificare tra le migliaia di combinazioni possibili, quelle che seguendo certe regole, vale la pena testare. Ciò permette di concentrare le proprie risorse in maniera mirata, permettendo un enorme risparmio di tempo e risorse.

La statistica, pertanto, ha dato nuova linfa alla sperimentazione. Quasi ogni azienda che si rispetti ha un piano D.O.E. (design of experiment), cioè il modo in cui la statistica è entrata in gioco. Per questo motivo è uno strumento potentissimo, e che anche noi del Kairos utilizziamo.

Alla base di quanto detto in precedenza, in che modo una sperimentazione ad hoc consente un salto di qualità nello sviluppo del prodotto?

I vantaggi sono stati esposti già nel punto precedente, in quanto riducendo i tempi, riducendo i costi, e riducendo al minimo le risorse investite nella sperimentazione, si velocizza enormemente la velocità di immissione di un nuovo prodotto sul mercato, e permette di progettarlo a 360° anche in un team di poche unità come il nostro.

Tutti i punti precedenti messi insieme sono tutti strumenti fondamentali nella progettazione e nella produzione. Come ingegneri in azienda ci troveremo a lavorare su una sola fase di tutte quelle elencate prima a causa dell’enorme volume produttivo che oggi il mercato richiede. Ma, grazie al sempre più grande bisogno di personalizzazione, prende sempre più spazio la progettazione e produzione di prodotti specifici, fatti su misura per il cliente.

Ed è qui che si inserisce il nostro gruppo, ed è qui che la stampante 3D diventa un mezzo di fondamentale importanza come punto di unione tra le nostre competenze, gli strumenti prima citati, e la produzione. La stampante 3D permette una prototipazione rapida, che per il Kairos significa rendere realtà i desideri dei nostri clienti, i quali sono parte fondamentale di questo progetto perchè i loro desideri si trasformano in una sfida di ingegneria per noi tutti.

La nostra facoltà statisticamente sforna studenti che in poco tempo trovano lavoro e in pochi anni si avviano verso binari di carriera e responsabilità lavorativa. Ma nonostante questa rosea prospettiva dinanzi a noi, non ci siamo accontentati, e il Kairos Ideas è la nostra risposta attiva e dinamica alla attuale staticità e poca creatività dell’attuale mondo del lavoro. Un mese fa è nata questa opportunità, e stiamo riscontrando un buon successo. Chi può dire dove saremo il 10/12/2018?

Per maggiori informazioni visitare la pagina: https://www.facebook.com/kairosideas/

Vincenzo Nicoletti

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