A ormai quasi un anno dall’inizio dei disordini e degli scontri, nell’est dell’Ucraina si continua a morire. Mancano poche ore al vertice di Minsk in cui si incontreranno Vladimir Putin, Petro Poroshenko, Angela Merkel e François Hollande i quali cercheranno di trovare un accordo per raggiungere una tregua o addirittura una pace.
Intanto la guerra continua. Nella giornata di ieri la città di Kramatorsk, è stata colpita da alcuni razzi “Tornado”: il primo attacco era diretto contro la sede di comando della “operazione anti-terroristica” dell’esercito di Kiev e l’aeroporto; il secondo, invece, ha colpito le zone residenziali provocando in totale 15 morti. Secondo gli ucraini i missili sarebbero arrivati dalla città di Gorlovka, che è in mano ai separatisti, mentre i filo-russi ritengono che l’attacco sia giunto proprio dagli ucraini per creare una provocazione. Tuttavia, il leader ucraino ha fatto visita a Kramatorsk e ha dichiarato: “E’ un crimine contro l’umanità. Questo episodio ha come obiettivo cancellare i negoziati. a qualcuno non piace la pace, ma vuole la guerra. Non gli permetteremo di farlo. Siamo una nazione pacifica e tutto il mondo è con noi”.
Alle ore 15 (italiane) oggi Poroshenko incontrerà Putin, insieme alla cancelliera Merkel e al presidente francese Hollande. Il vertice tra i leader resta, almeno per il momento, l’unica speranza per cercare di trovare una soluzione. Secondo indiscrezioni trapelate dal gruppo di lavoro che ha preparato l’incontro odierno sembra che sia stato raggiunto un accordo sul ritiro delle armi pesanti e su un momentaneo cessate il fuoco.
A Minsk, però, non sarà presente Barack Obama che nella giornata di ieri ha telefonato Vladimir Putin. Secondo la Casa Bianca i due hanno discusso sugli episodi di violenza e sulla presenza di forze russe nell’Ucraina orientale. Obama, poi, avrebbe garantito il massimo sostegno all’Ucraina e invitato il leader russo a cogliere l’occasione dell’incontro di oggi per arrivare alla pace. Da una nota, inoltre, emessa dalla Casa Bianca si legge: “Se la Russia continuerà le sue azioni aggressive in Ucraina inviando soldati e armi e finanziando i ribelli, il prezzo da pagare per Mosca aumenterà”.
Dal Cremlino, invece, affermano che i due presidenti hanno parlato della crisi interna ucraina e della necessità di tutelare i diritti degli abitanti ucraini, in particolare coloro di lingua russa a est.
Andrea Palumbo