La classifica di Premier League parla chiaro: il Chelsea di Josè Mourinho è la favorita indiscussa ad aggiudicarsi il titolo, forte dei 7 punti di vantaggio sull’Arsenal secondo e, tra l’altro, con una partita da recuperare, il 29 aprile a Leicester.

Intanto, a nord di Londra, non se la passano così bene: infatti Manchester, almeno per quest’anno, non la farà più da padrona in Premier. Dopo la carrellata di titoli conquistati dai Red Devils e dai Citizens negli ultimi quattro anni (United 2010-2011 e 2012-2013, City 2011-2012 e 2013-2014), la Premier è pronta a ritornare nella capitale, sponda Chelsea. Eppure sia lo United che il City, ad inizio stagione, erano tra le favorite a salire sul tetto d’Inghilterra: i primi, grazie all’esperienza sulla panchina del maestro Van Gaal e agli innesti di Falcao e Di Marìa su tutti; i secondi, chiamati a difendere il titolo con una rosa simile a quella che l’anno scorso conquistò il titolo all’ultima giornata.

In effetti, gli uomini di Pellegrini avevano iniziato con il piede giusto la stagione, comparendo sempre tra le prime tra in classifica e rimanendo sempre in corsa per il titolo. Purtroppo, però, nell’ultimo mese qualcosa è andato storto: solamente 2 vittorie e ben 3 sconfitte nelle ultime cinque partite, con un Agüero incredibilmente sotto tono (l’argentino non segna dal 21 febbraio, quando realizzò un rigore nel 5-0 contro il Newcastle). Secondo Pellegrini, il momento nero del City sarebbe dovuto più alla sfortuna che ad una crisi in fase realizzativa (ricordiamo che i Citizens hanno il miglior attacco del campionato, con 63 gol in 31 partite):

derby
Sergio Aguero, 17 gol in Premier quest’anno. Non segna da febbraio, il City ha bisogno di lui

Quest’anno abbiamo segnato per il momento 28 gol in meno rispetto alla passata stagione. Ora è diverso per un sacco di cose. Agüero ha un sacco di infortuni, anche Edin Dzeko e Stevan Jovetic sono infortunati. Negredo è stato venduto perché era infortunato, è arrivato Bony e anche lui si è fatto male. Abbiamo una stagione sfortunata in questo senso, e segnare 28 gol meno è un sacco di gol”. Cammino diverso quello dello United, disastroso nelle prime 10 partite di campionato: 3 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte, di cui una proprio nel derby. Ed è forse da quella sconfitta nella stracittadina che è iniziata la risalita dei diavoli rossi: da allora solo 2 sconfitte (contro Southampton e Swansea) e 4 pareggi, ma soprattutto ben 15 vittorie, di cui otto nelle ultime dieci partite. E così, mentre il City scende dal podio finendo quarto in classifica, lo United occupano il terzo posto lasciato incustodito dai cugini, abbandono i meandri della metà classifica in cui i Red Devils sguazzavano fino a novembre.

Svanito l’obiettivo principale, alle due di Manchester non resta altro che lottare fino alla fine per assicurarsi un posto sicuro per la prossima Champions. Con il Chelsea tranquillamente primo a 70 punti, rimangono due posti validi per la qualificazione diretta, attualmente occupati dall’Arsenal (63) e lo United (62), con il City a -1 dal terzo posto, per niente intimorito dal Liverpool quinto a sette lunghezze di distanza. Il derby di domenica è dunque importante come non mai. Data la condizione di forma, i pronostici sarebbero tutti a favore dei padroni di casa, ma il capitano del City Vincent Kompany non ci sta: “La forma nei derby non conta nulla, un derby è un derby. La posizione di classifica non significa nulla, è il momento giusto per tornare a vincere”.

Quello che si terrà domenica all’Old Trafford sarà il 169esimo derby di Manchester. Lo United comanda con 68 vittorie, mentre i successi del City sono 50, così come i pareggi. Tuttavia, i citizens hanno conquistato gli ultimi quattro derby; l’ultimo successo dei diavoli rossi nella stracittadina risale al 2012, quando Robin van Persie decise il match con un gol su punizione al 92esimo. Wayne Rooney è il top scorer del Manchester Derby con 12 reti, davanti a due leggende citizens come Joe Hayes e Francis Lee, fermi a quota 10.

Fonte immagine in evidenza: SkySports

Fonte immagini media: google.it

Fonte virgolettati: The Guardian \ Tuttomercatoweb

Marco Puca

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