Napoli – Nasce la sezione locale di Agedo. L’associazione è stata presentata al Dipartimento di Studi Umanistici della Federico II. Abbiamo intervistato la neo-presidentessa Carmela Smaldone.

Agedo (Associazione di genitori, parenti e amici di persone LGBT) è un’organizzazione di volontariato che si occupa di fornire sostegno psicologico ai familiari di persone LGBT. Agisce tramite sportello di ascolto, ad opera degli stessi genitori che hanno svolto corsi di formazione.

Quali sono i progetti e gli obiettivi di Agedo nel territorio di Napoli e in Campania? Inoltre, Agedo ha sede nazionale a Milano, vi è un differente modus operandi qui al Sud?

“Agedo ha come obiettivo primario quello di non far sentire i nostri figli soli, ghettizzati o non rispettati. Per farlo bisogna lavorare in maniera fitta sul territorio, essere presenti, essere in ascolto, accogliere, organizzare seminari e eventi. Credo sia necessario partire dalle province, dai piccoli centri perché sono quelli probabilmente in cui i nostri figli sono meno tutelati, hanno meno occasioni di incontro e di confronto, in cui l’omofobia si nasconde dietro il silenzio e l’omertà. Sono tanti i ragazzi che vanno via dalle province, del Sud soprattutto, per poter affermare se stessi liberamente in un altro luogo, lontano, magari in una grande città. Questo vorrei non accadesse più, vorrei che nessun figlio dovesse fuggire dalle propria terra (che è un po’ la propria grande madre) per sentirsi libero di amare. Non si è mai liberi davvero se non si risolvono i conflitti con le proprie origini”.

Qual è stata la sua personale esperienza come genitore di figlio omosessuale?

“La mia esperienza è per certi versi paradigmatica, esemplare. All’inizio ho reagito male, problematizzando molto. Vivevo con dolore e preoccupazione l’omosessualità di mia figlia. Con dolore perché non corrispondeva al disegno che io avevo in testa, con preoccupazione perché pensavo che la sua vita potesse essere più difficile di quella degli altri. A pensarci adesso mi vergogno un po’. Poi mi sono interrogata molto, ho incontrato Agedo, ho letto, ho osservato e semplicemente ho ascoltato. Mia figlia innanzitutto e me stessa, il mio amore per lei. Come potevo dispiacermi della vita più difficile di mia figlia se io per prima, con la mia omofobia inconsapevole, la rendevo tale? Adesso il nostro rapporto è più bello. Ci confrontiamo e ci amiamo, senza pregiudizi. Ora posso dire di conoscerla davvero per quella che è: una brava ragazza con tanti valori. Tra cui la libertà. Non vorrei che fosse in nessun altro modo”.

I sondaggi rivelano che l’Italia è uno dei paesi con i più alti tassi di omofobia in Europa. Quali sono i contesti in cui è più efficace e necessario combattere l’omofobia?  Quanto conta l’uso del linguaggio? In Italia è prima problema politico o prima problema sociale? Come si cambiano le abitudini culturali delle persone?

“Questo dato sull’Italia è allarmante. Ma sono convinta che le cose si stiano muovendo in questi anni, con la fatica e l’impegno di tutti, nella direzione giusta. Il linguaggio è fondamentale. Dare nomi alle cose significa conoscerle. Vorrei che l’omofobia uscisse dalle parole quotidiane. Che per esempio non si usasse più “omosessuale”, nelle sue declinazioni dialettali, come offesa. Sarebbe un ottimo passo avanti. Rispetto alla questione sul problema politico o sociale io sono convinta che il sociale sia politico e il politico sociale. Quello che è certo, a mio avviso, è che la lotta all’omofobia e i diritti civili siano assoluta priorità dell’Italia. Dare rispetto e uguaglianza ai propri cittadini non può che essere prioritario. Come si cambiano le abitudini culturali? Con l’amore. Sempre”.

Dove si trova la sede cittadina? Inoltre, avete uno sportello di ascolto?

“Siamo fortunati ad avere il Centro Sinapsi che ci ospita il Giovedì, ogni quindici giorni, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’ Università Federico II (Napoli) dalle ore 15,00 alle 18,00. Il nostro sportello telefonico è però sempre aperto in orario d’ufficio. Genitori e figli o chiunque voglia può telefonare: 0812532178. O contattarmi personalmente via mail: carmelasmaldone@virgilio.it“. 

Ludovica Perina

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