Martedi e mercoledì si sono disputate le due semifinali di Champions League tra Juventus-Monaco e Atletico Madrid-Real Madrid, e il verdetto non ha lasciato spazio a sorprese: gli uomini di Massimiliano Allegri e quelli di Zinedine Zidane si sfideranno nella finalissima di Champions a Cardiff, che si disputerà il 3 giugno prossimo. Andiamo a vedere cosa è successo nelle due semifinali, cercando di prevedere cosa potrà accadere in Galles.
JUVENTUS-MONACO – La Juventus, forte del 2-0 dell’andata in Francia, arrivato grazie alla doppietta di Gonzalo Higuain, ha un compito “facile” per una squadra che ha subito soli 3 gol in tutta la Champions: non subire due o più reti di scarto e possibilmente chiudere la qualificazione definitivamente. Nonostante la sicurezza dovuta alla partita dell’andata, i bianconeri partono un po’ contratti e il Monaco prende campo, rendendosi pericoloso in un paio di occasioni, ma gli uomini di Allegri aspettano solo il momento giusto per colpire, visto che la squadra di Jardim, sebbene esprima un ottimo calcio, lascia molto a desiderare dal punto di vista difensivo e, infatti, già nei primi 45’minuti la Juventus prima con Mandzukic e poi con uno strepitoso Dani Alves, messo come esterno offensivo nel 4-2-3-1 varato dal tecnico ex Milan (mettendo Barzagli al posto di Cuadrado, cosi come la gara di andata), che segna un grandissimo gol dalla lunga di distanza. Il secondo tempo è praticamente una sorta di allenamento per i bianconeri, infatti i ritmi sono abbastanza compassati, anche se arriva il gol del gioiellino Mbappé, che mette fine all’imbattibilità di Gianlugi Buffon, che aveva subito l’ultimo gol in Champions nel match contro il Siviglia dello scorso 22 novembre. In ogni caso, al di là dei numeri, la sostanza è che la Juventus per la seconda volta in tre anni arriva in finale e cercherà di alzare la coppa dalle “grandi orecchie”, che manca da Torino dal 1996.
ATLETICO-REAL – L’Atletico Madrid deve rimontare il 3-0 dell’andata subito al Bernabeu grazie alla tripletta di Cristiano Ronaldo, e l’impresa è praticamente impossibile, se consideriamo che la squadra di Diego Simeone è prevalentemente una compagine difensiva, che si occupa più di non subire gol piuttosto che farli. Il calcio, però, è imprevedibile, e l’Atletico in soli 16 minuti segna 2 gol con Saul e Griezmann, che riporta la qualificazione alla finale in discussione, anche se il Real Madrid, forte dell’abitudine alla vittoria dovuta a due Champions alzate in tre anni, non si scompone, e trova il gol che chiude i giochi con Isco, abile a sfruttare il panico seminato da Benzema, che effettua una grandissima azione sul fondo. Nel secondo tempo i padroni di casa continuano a provarci, ma ormai non c’è niente da fare: il Real Madrid sfiderà i bianconeri nella finale di Champions di Cardiff. A fine gara Zidane ha parlato ai microfoni di Premium Sport, concentrandosi sulla Juventus, che è stata la sua casa da giocatore dal 1996 al 2001. Ecco le sue parole: Sono diventato un uomo lì, (Torino, ndr) ho fatto cinque anni e per me sarà una partita speciale, perché il mio cuore è juventino. Sarà un bel match: loro sono fortissimi, abbiamo meritato entrambi di andare a Cardiff. Non siamo favoriti: sappiamo che fare gol a loro è molto difficile. Hanno una difesa molto forte, ma hanno anche offensivamente dei grandi giocatori”.
FINALE – Il 3 giugno dunque ci sarà la finale di Champions tra Juventus e Real Madrid. E’ difficile fare una previsione sul match, che, come la maggior parte delle finali, sarà estremamente equilibrato: quello che però possiamo dire è che i bianconeri sono dal punto di vista organizzativo e difensivo la miglior squadra d’Europa, e per alcuni, in primis il capitano Buffon, potrebbe essere l’ultima possibilità di alzare la Champions, sfiorata nel 2003 con la finale tutta italiana contro il Milan, vinta dai rossoneri ai calci di rigore. Insomma, probabilmente la Juventus ha qualcosa in più rispetto agli spagnoli, ma è anche vero che il Real Madrid ha una quantità di fuoriclasse infinita, e sono proprio i campioni che possono essere in grado di incrinare le certezze difensive bianconere. E’ scontato dire di stare attenti a Cristiano Ronaldo, Benzema, Isco, Sergio Ramos ecc, ma l’uomo insospettabile da tenere sotto controllo è Marcelo, terzino brasiliano di spinta, molto abile nello stretto e nell’1vs1: l’ex Fluminense potrebbe creare superiorità numerica sugli esterni e quindi allargare la difesa centrale bianconera, che non può permettersi di concedere neanche un centimetro ai fuoriclasse dei blancos, soprattutto a Cristiano Ronaldo. Per questo motivo sarà interessante capire Massimiliano Allegri chi deciderà di schierare se Barzagli, cosi come fatto per Mbappè, oppure Cuadrado, in modo da costringere il brasiliano sulla difensiva: probabile che l’ex Milan sceglierà il difensore italiano, ma mancano ancora diversi giorni alla partita che si preannuncia di grande fascino per tutti gli amanti del calcio. In ogni caso la sensazione è che i bianconeri riusciranno a fare sicuramente gol agli spagnoli, in quanto la difesa di Zidane è tutt’altro che imperforabile, cosi come ha dimostrato nel corso di questa stagione. Higuain e Dybala già sognano di essere i protagonisti assoluti del match. Concludiamo infine con una curiosità: una squadra italiana vince la Champions League ogni 7 anni. E’ successo nel 1989 con il Milan di Capello, nel 1996 con la Juventus di Lippi, nel 2003 ancora con il Milan di Ancelotti e infine con l’Inter di Mourinho nel 2010. Insomma, i tifosi bianconeri facciano tutti gli scongiuri del caso, ma la cabala spesso non mente…
Salvatore Cantone