Lo scorso 9 maggio si è verificato un episodio di aggregazione e mobilità studentesca fra gli studenti della città di Scafati, che hanno deciso di muoversi in un corteo fra Scafati e Pompei per dibattere di alcuni temi pregnanti come diritto allo studio e alla cultura, abolizione delle prove Invalsi e logica della Camorra. Non a caso, il 9 maggio è la data dell’anniversario della morte di Peppino Impastato, è stata scelta questa data anche per commemorarlo e poter dare maggiore significato all’evento.

Per sintetizzare l’evento che ha coinvolto centinaia di studenti, è stata pubblicata una nota dai rappresentanti dell’Unione degli Studenti Scafati: “Siamo scesi in piazza per la prima volta dopo anni per rivendicare dritti e gratuità. Oggi 9 maggio è un giorno simbolico per molteplici motivazioni, non solo per boicottare le prove INVALSI che sono il simbolo di una scuola meritocratica e classista. Ogni giorno viviamo nelle nostre scuole una didattica nozionistica che ci insegna la logica della prestazione e non del processo. Con l’approvazione delle deleghe della Buona Scuola la riforma della Giannini si è espressa anche su temi molto caldi per noi studenti, come il diritto allo studio e la riforma dell’esame di stato. Il 9 Maggio è anche il giorno della commemorazione di Peppino impastato, e come lui diciamo no alle camorre sul nostro territorio che inquinano le amministrazioni e praticano la logica del più forte. Che la regione e la provincia ci diano risposte sull’ambiente e sull’edilizia scolastica”.

Tali momenti aggregativi studenteschi sono sintomo di una presa di coscienza e profonda consapevolezza da parte dei giovani della precaria situazione in cui si trova l’istruzione italiana per i vuoti incolmabili che possiede: si potrebbe spaziare dalla vacuità del corpus docenti alle fatiscenti strutture in cui i giovani passano le proprie ore dedicate alla cultura, alle discutissime e discutibili prove Invalsi e ai metodi di analisi e impostazioni degli esami di maturità.

Nicoletta Crescenzo

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