Pomigliano è indignata, ma già da un bel po’ di anni. Il problema è che l’indignazione pomiglianese porta a riconfermare l’amministrazione scandalosa avuta in precedenza.
Sembra quasi di vivere una telenovela: dopo tanti tradimenti, in fondo, Brooke e Ridge continuano ad amarsi.
E così, dopo tanto lamentarsi di Lello Russo e co., alla fine di tutto i vecchi politicanti vengono riconfermati per altri 5 anni. Un amore turbolento ma senza fine quello tra i pomiglianesi e il centro-destra.
Finalmente, dopo aver aspettato 38 giorni, la nuova (si fa per dire) giunta comunale si presenta nella prima assemblea cittadina.
Alcuni giorni fa, il presidente della Camera dei Deputati Luigi di Maio, grillino e originario di Pomigliano d’Arco, aveva smosso un po’ le acque affinchè si indagasse su questo inspiegabile ritardo.
Dalla fazione opposta, il sindaco dice di essere stato “molto preoccupato per il detto ritardo soprattutto in virtù del fatto che entro il prossimo 31 luglio c’è una importante scadenza, quella della approvazione del bilancio”.
E proprio ieri pomeriggio il presidente dell’ ufficio Centrale Vincenza Barbalucca ha proclamato ufficialmente il sindaco eletto Raffaele Russo con i consiglieri comunali.
Quindi è tutto messo in ordine, nonostante ci abbiano fatto aspettare così a lungo.
Altra telenovela sembrano essere state le elezioni sindacali presso la FIAT, dopo essere stata esclusa per 5 anni squallidamente, ritorna ad eleggere i propri delegati nello stabilimento Fca di Pomigliano.
A vincere le elezioni per la rappresentanza dei lavoratori e per la sicurezza dello stabilimento è stata la FIM con 1192 preferenze primo sindacato al Giambattista Vico, davanti a Uilm (1161), Fismic (1059), Fiom (676) e Ugl (201), dopo la vittoria alle elezioni per le rsa, svoltesi lo scorso febbraio.
I sindacati firmatari comunque superano la FIOM, ma le 676 preferenze spingono il segretario provinciale per il settore auto, Francesco Percuoco a parlare di “straordinario risultato in un contesto complicatissimo. Un risultato che è il frutto dell’impegno dei nostri iscritti e delegati che in questa campagna elettorale hanno dovuto misurarsi con la sponsorizzazione aziendale degli accordi che avevano escluso la Fiom”.
Diverso il punto di vista dei sindacati firmatari, a partire dalla Fim, il cui segretario generale campano, Giuseppe Terracciano, ha rimarcato che “i lavoratori di Pomigliano, rispetto a quelli di altri stabilimenti, hanno voluto dare un segnale forte premiando il sindacato firmatario dei contratti”. “Il risultato – ha proseguito – da alla Fiom l’ennesima occasione per seppellire l’ascia di guerra e tornare con noi a fare sindacato per consolidare e rafforzare la prospettiva industriale e di crescita occupazionale dei siti partenopei e campani”.
E nel mentre qualcuno s’indigna perchè nello scorso giugno è stato trafugato il busto di Matilde Serao proprio davanti all’ istituto superiore a lei intitolato, Pomigliano ha affrontato decisioni importanti in questo 2015.
Ma allora le domande sorgono spontaneamente: indignati per cosa? Per le proprie scelte?
Ed è ancora più lecita la domanda: Pomigliano, ma sai cosa vuol dire la parola “indignazione”?
L’indignazione è uno stato d’animo, un risentimento vivo soprattutto per ciò che offende il senso di umanità, giustizia e la coscienza morale. Per questo abbiamo riconfermato Raffaele Russo?
Lisa Zaffinelli