Ci sono voluti quasi 20 anni di attività, 6 CD pubblicati e tanta, tantissima gavetta al signor Michele Salvemini, meglio noto come Caparezza, per portare la sua musica fuori dal Belpaese, addirittura oltreoceano. Forse è tardi, ma non si fermerà.
Con Barcellona, Parigi e Bruxelles già conquistate in settimana, il rapper pugliese sarà domani a Londra e domenica ad Amsterdam, per poi salutare il vecchio continente ed abbracciare l’America nei primi di Novembre, quando delizierà il pubblico di Los Angeles (nello storico Whisky a Go-Go) e di Miami. Un successo, non c’è che dire, meritato. E pure in ritardo probabilmente, ma l’ottimo Museica doveva essere esportato: un prodotto genuino, divertente, intelligente e coinvolgente, proprio come il creatore, ed in più è Made in Italy, che fa sempre piacere.
Caparezza quindi esce dalla scena controversa del rap italiano, fuori da questo buio tunnel, distinguendosi come suo solito: Museica, come tutti gli altri suoi CD, presenta canzoni con tematiche innovative ma soprattutto sconosciute ai vari Emis Killa e Club Dogo: mentre gli altri quindi si lanciano frecciatine, giudicano nei talent, scrivono inni per movimenti (Fedez riesce a fare questo contemporaneamente), Caparezza è riuscito a mantenere il suo stile citando Van Gogh, Manzoni, Tristan Tzara e molti altri, dando sfoggio dell’incredibile cultura che possiede, non solo musicale. E pensare che nel brano registrato con Micheal Franti, E’ Tardi, sottovalutandosi, insinua di aver scritto un disco sull’arte con il rischio di sputtanarsi. Non si offendano i fans degli altri già citati, ma l’uomo con la testa riccia che vien da Molfetta è l’unica risposta alla desolazione che la scena rap italiana offre. Mai banale, mai statico, svaria dal classico rap al rock, passando per un mix di reggae, jazz, techno: una poliedricità unica, che si va ad aggiungere all’indubbio talento ed alla capacità di rendere i suoi concerti imprevedibili, uno spettacolo nello spettacolo, un trionfo di vitalità e fantasia: insomma, un mix perfetto che di solito con il paese a stelle e strisce funziona sempre.
Comunque Dada, pardon, vada, probabilmente Caparezza è l’artista migliore che l’Italia ha prodotto negli ultimi quindici anni. E questo tour lo dimostra.
A quanto pare, i rimpianti per non aver fatto il fumettista stanno cominciando a svanire.
Diego Sbriglia
Un grande, gli posso solo augurare tutto il bene per la sua carriera anche oltre-oceano.