L’arbitro della tanto discussa partita tra Juventus e Roma, disputatasi il 5 Ottobre, era il signor Gianluca Rocchi (fiorentino, classe ’73) di grande esperienza italiana – è infatti l’arbitro della Sezione AIA di Firenze che ha diretto il maggior numero di gare in Serie A, 162 – ed estera, con le sue 14 gare di UEFA Champions League dirette.
IL PECCATO ORIGINALE – L’episodio padre di tutti gli altri si è verificato sul primo dei due rigori concessi alla Juventus: fallo di mano di Maicon, difensore della Roma. In un primo momento Rocchi aveva concesso una punizione dal limite dell’area ma poi, forse osservando la posizione della linea tracciata con lo spray poco prima, ha optato per il penalty. Ad ogni modo, non è chiaro al 100% se il fallo sia avvenuto dentro o fuori l’area di rigore, come sottolineato dall’ex arbitro italiano Andrea De Marco: “il gomito è da considerarsi a protezione del viso (…) L’errore è sulla volontarietà del tocco di mano”.
Mentre, in termini di regolamento, appaiono netti i rigori fischiati su Totti, per il placcaggio da parte di Lichtsteiner, avvenuto tra l’altro a palla lontana, e su Pogba, con il fallo di Pjanić avvenuto sulla linea dell’area di rigore che fa parte dell’area stessa. Sempre secondo il regolamento, che parla adesso di linea di visione e non più di cono di visione, il fuorigioco di Vidal sul gol di Bonucci non sarebbe da considerarsi determinante ai fini della rete.
Ad ogni modo, la gara è stata costellata di incertezze e poca precisione da parte del signor Rocchi, che ne ha perso il controllo al momento del primo rigore concesso alla Juventus. E’ da sottolineare come episodi del genere stiano accadendo con frequenza sempre maggiore nel nostro campionato.
PRONTI, PARTENZA, VIA – Già alla prima giornata, abbiamo assistito, infatti, alla discussa direzione di Doveri in Torino-Inter (0-0), nel corso della quale, il fischietto di Volterra ha concesso un rigore dubbio in favore dei granata (poi parato da Handanovič). Alla terza giornata, Valeri ha annullato per fuorigioco (inesistente) un gol di Icardi (Palermo-Inter, 1-1), alla quinta, Guida si è perso un paio di rigori in Cesena-Milan (1-1)
MOVIOLA SÌ, MOVIOLA NO – Adriano Galliani, ad del Milan, si dice “strafavorevole alla tecnologia”, mentre Max Allegri dichiara: “No alla moviola, dissi lo stesso per il gol di Muntari”, facendo esplicito riferimento al gol annullato ingiustamente al ghanese il 25 Febbraio 2012 in Milan-Juventus 1-1.
Carlo Tavecchio, presidente FIGC, ha già affermato di essere disponibile all’esperimento, cominciando dalle categorie giovanili.
Certo sarebbe una rivoluzione copernicana per il mondo del calcio. In realtà, la necessità di introdurre la moviola nasce dal fatto che le regole sul fuorigioco siano state modificate in modo continuo durante l’ultimo secolo: prima si parlava di luce tra i corpi dei due attaccanti, poi di centimetri, ora di un mezzo piede oltre che inficia l’azione d’attacco, senza considerare che la valutazione da parte degli assistenti dell’arbitro deve avvenire più o meno in due secondi.
Insomma, senza abusarne, servirsi di maggiore tecnologia potrebbe ridurre le polemiche e le discussioni che avvelenano quasi ogni giornata calcistica qui in Italia.
Fonte immagine: Google.it/com.
Fonti interviste: ad Andrea De Marco: www.tuttosport.com, Adriano Galliani e Massimiliano Allegri: www.gazzetta.it.
Luigi Santoro