Ricorre oggi il decimo anniversario dalla morte di Arafat, ed Abu Mazen, direttamente dalla capitale Ramallah, manda un messaggio di disapprovazione forte rivolto direttamente contro Hamas: “Hamas ha la responsabilità dei recenti attacchi, di rallentare la ricostruzione di Gaza e di distruggere l’unità nazionale“.
Distruggere l’unità nazionale, parole forti quelle utilizzate da Abu Mazen, proprio in un momento storico in cui l’Autorità Nazionale Palestinese e Hamas non godono proprio di una grande stima reciproca. Parole che ci fanno intendere tutta la distanza che corre tra i due tipi di strategie messe in atto dai due partiti per arrivare ad una soluzione del conflitto con gli israeliani.
Parole che non tardano molto a ricevere una secca risposta. Come riportato anche dall’Ansa, il dirigente di Al-Fatah Marwan Barghuti afferma dal carcere: “la resistenza armata contro l’ occupazione è l’ eredità di Yasser Arafat”, salvo poi entrare ancora più nel merito nella polemica contro i dirigenti dell’Anp: “cessino la cooperazione di sicurezza con Israele perché rafforza l’ occupazione israeliana”. Per ora manca ancora una replica direttamente da Hamas all’intervento di Abu Mazen, anche se possiamo già immaginare che il contenuto sarà simile alle dichiarazioni di Marwan Barghuti.
Nel frattempo sale la tensione anche in Cisgiordania, dove ieri è stata pugnalata una donna ebrea nel centro di Betlemme, mentre poco dopo il ragazzo che ha compiuto l’omicidio è stato fermato da agenti accorsi sul posto. Hamas ha immediatamente incoraggiato l’attentato, promosso da gruppi di chiara matrice islamica, mentre Abu Mazen ne ha preso le distanze. Sassaiole sono state lanciate contro i mezzi corazzati israeliani di pattuglia nella zona, mentre centinaia di nuovi militari sono stati inviati dalle forze armate israeliane con compiti di pattuglia per mantenere l’ordine pubblico.
Interviene anche Federica Mogherini “Sono molto triste e preoccupata per l’escalation della violenza in Medio Oriente“, anche se non sembra che l’Unione Europea abbia in mente ulteriori sanzioni contro Israele, dopo le intense polemiche avviate qualche mese fa contro le nuove colonie a Gerusalemme Est.
Nicola Donelli