Dopo l’approvazione del collegato ambientale, la legge sugli ecoreati e l’istituzione del sistema nazionale delle agenzie ambientali il Senato ha dato il via libera al disegno di legge sui Parchi con 154 voti favorevoli, 47 no e 36 astenuti. Il provvedimento passa ora all’esame della Camera. Il ddl apporta alcuni cambiamenti alla precedente legge quadro del 1991 rendendo più semplice il sistema di governo dei Parchi. Ecco le principali novità introdotte:
- rafforzamento del ruolo dei presidenti;
- maggiore trasparenza nelle procedure di nomina dei direttori;
- esemplificazione del consiglio direttivo;
- istituzione di un nuovo comitato per le aree protette;
- istituzione di un piano del parco per valorizzarne il territorio e definire gli obiettivi di conservazione;
- norme estese alle aree marine contigue;
- nuove forme di finanziamento (corrispettivo sulle concessioni, contributi per i servizi ecosistemici, ticket per i visitatori, cinque per mille, contratti di sponsorizzazione);
- Ispra assume un ruolo specifico di sostegno alla ricerca;
- due nuovi parchi nazionali, quello di Matese (Molise) e di Portofino (Liguria), portando il numero complessivo a 25;
- delega al Governo per la creazione del parco interregionale del Delta del Po.
Massimo Caleo, vicepresidente della commissione Ambiente e relatore al ddl di riforma sui parchi ha spiegato: “La legge quadro 394/91 sulle aree protette sta per compiere 25 anni e pertanto serviva una riforma. Nata grazie all’importante lavoro svolto dalle associazioni ambientaliste e alla capacità di ascolto della politica e delle istituzioni, è stata una buona legge, che ha aperto la strada alla stagione dei parchi nel nostro Paese. Con la legge approvata oggi in prima lettura, ne facciamo una versione 2.0, per il rilanciare le aree protette e integrarle meglio nel territorio, semplificare la burocrazia, aumentare le prospettive di tutela, di sviluppo e di lavoro nei parchi”
Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha espresso la sua piena soddisfazione per il voto del Senato. Questo il suo commento a riguardo: “Con la legge sui parchi, approvata oggi al Senato riformiamo la governance per dare piu’ spazio alla professionalita’ e alle esigenze odierne. La legge ha una finalita’ di tutela, ma anche di sviluppo economico per i territori. I parchi devono rimanere un presidio naturalistico, ma anche uno strumento di promozione dell’economia locale.Ci auguriamo che la Camera approvi rapidamente il disegno di legge in via definitiva”.
Favorevoli alla riforma anche la Coldiretti e la Cia-Agricoltori Italiani. Quest’ultima ha affermato in una nota: ”Si riconosce finalmente il ruolo dell’agricoltura di qualità nell’economia dei Parchi che è stata in questi 20 anni il principale alleato degli enti di gestione per garantire la tutela delle produzioni tipiche locali e un presidio di legalità. La rappresentanza che verrà garantita all’interno dei nuovi consigli dei Parchi è un riconoscimento importante della funzione e dell’importanza che rivestono le aziende agricole sul territorio. Ora auspichiamo in un iter veloce alla Camera per arrivare in tempi rapidi all’approvazione definitiva con tutti gli aggiustamenti utili.”
Di parere opposto le associazioni ambientaliste che in un comunicato congiunto hanno espresso il loro dissenso: “Non volendo cogliere il senso costituzionale che vede la tutela della natura in capo allo Stato la riforma non valorizza il ruolo delle aree protette come strumento efficace per la difesa della biodiversità e non chiarisce il ruolo che devono svolgere la Comunità del Parco. Un testo che doveva rafforzare il ruolo e le competenze dello Stato centrale nella gestione delle aree marine protette, ma che in realtà continua a lasciare questo settore nell’incertezza e senza risorse adeguate”. Nelle scorse settimane diverse ong ecologiste avevano dato il via a manifestazioni e proteste per dire no alla riforma che, secondo loro, favorirebbe soltanto gli interessi economici del Governo.
Vincenzo Nicoletti