Per quest’ultimo appuntamento di Meteore vi parleremo di Francesco Romano, regista sopraffino che al suo primo anno nel Napoli conquistò il primo scudetto della sua carriera ed il primo scudetto della storia del club partenopeo.
Nato a Saviano, comune della provincia di Napoli, Francesco Romano, che si trasferì con la famiglia a Reggio Emilia, giocò nelle giovanili della Reggiana facendo il suo esordio nella prima squadra e nel mondo professionistico in serie C a soli diciassette anni. Gli osservatori notarono nel giovane talento una classe innata: ottima visione di gioco e regia di qualità divennero fin da subito i marchi di “fabbrica” del talentuoso savianese.
Non fu un caso che, dopo qualche anno, Romano fosse stato fortemente richiesto dal Milan. Con i rossoneri disputò quattro campionati segnando quattro reti. Il goal non era il suo forte, per la verità, ma ”Ciccio” (così veniva bonariamente chiamato dai compagni) era un calciatore dall’assist facile e geniale, oltre che un valoroso combattente quando c’era da impiegare il fisico a centrocampo. Insomma, quello che si direbbe essere un calciatore completo.
Dopo un infortunio non riuscì più a riprendere la solita continuità di rendimento per cui il Milan nel 1983 lo cedette alla Triestina in serie B. Con quest’ultima riuscì a sfiorare la promozione in massima serie.
Fu poi nel 1986 che avvenne la svolta a sorpresa. Nell’ottobre di quell’anno, Francesco Romano fu contattato dalla dirigenza del Napoli di Maradona. Il club partenopeo aveva terminato il campionato precedente al terzo posto e con Maradona in splendida forma, e appena diventato campione del mondo con l’albiceleste, si cercò di costruire il team che potesse finalmente lottare per il titolo nazionale.
I dirigenti del Napoli rifletterono a lungo su una pedina che poteva diventare cruciale nel Napoli. Un uomo di centrocampo che sapesse dettare i tempi, a testa alta, che coprisse più di Maradona che comunque correva spesso dietro a prendersi il pallone. Ma occorreva un diversivo. Tutto quello che aveva in mente lo staff del Napoli fu trovato concentrato in Francesco Romano.
La scelta non potette essere più azzeccata. Il giovane centrocampista si rese protagonista di una stagione indimenticabile. Esordì proprio a Roma, dove il Napoli si impose dopo un digiuno importante grazie a Romano, uno splendido assist di Giordano ed un goal con fredda conclusione di Maradona. Fu proprio quella gara a dare forma ai sogni dei tifosi azzurri.
Per tanti è strano immaginarlo, ma altrettanti concordano sul fatto che l’elemento chiave dello scacchiere napoletano, quell’anno, fu proprio “Ciccio” Romano. Fu un intervento chirurgico in un centrocampo già ben assortito e con valide riserve. I tifosi attenti non hanno mai dimenticato quel calciatore che, in silenzio, fu puro protagonista pur facendo da spalla al più grande calciatore di tutti i tempi. Temuto anche lui, permise a Diego Maradona e a tutta la squadra di compiere quella cavalcata storica, diventata indelebile nel cuore di tutti i tifosi del Napoli.
Salvatore Annona