In questi ultimi anni si è a lungo parlato della città di Pompei, lasciata cadere a pezzi dalla noncuranza della popolazione, dei turisti e sopratutto dello Stato. Il nuovo soprintendente Massimo Osanna, l’archeologo nominato un anno fa alla guida speciale di Pompei, Ercolano e Stabia, però, in una recente intervista per “La Repubblica” ha spiegato i nuovi piani per far tornare a vivere il sito attraverso interventi di restauro e manutenzione.
Osanna spiega che dal 5 Gennaio stanno lavorando 3 fabbri per risistemare cancelli e recinzioni ed eliminare quel degrado che salta subito all’occhio non appena ci si reca nel sito; in più dal primo febbraio arriveranno altri 20 tra ingegneri, architetti e archeologi per la segreteria tecnica della soprintendenza; ma la novità più importante è che si insedieranno 50 giovani tirocinanti voluti dal ministro Franceschini, un’occasione perfetta per far pratica sul campo ed imparare il mestiere nel migliore dei modi, soprannominata dal soprintendente “La scuola di Archeologia di Pompei”, una vera e propria scuola di formazione post-laurea.
Gli altri lavori di manutenzione sono sopratutto dedicati alle aree più a rischio ed abbandonate in questi anni, come i Padiglioni, che verranno usati per fini espositivi, l’ex Antiquarium, dove si prospetta per il futuro un’istallazione multimediale sull’eruzione del Vesuvio, la Casina dell’Aquila, dove andrà il ristorante degli scavi, gli spazi delle Terme del Foro, che verranno usati per esporre materiali di deposito e la Palestra, dove si svilupperà l’allestimento del museo di Moregine con gli affreschi scoperti durante la costruzione della terza corsia dell’autostrada.
Nel 2014 sono stati venduti 21 milioni di biglietti di cui 2 milioni verranno usati per sistemare le aree verdi, 2 per le pulizie del sito di Pompei, 4 per sistemare l’antica spiaggia di Ercolano ed altri fondi per restauri a Oplontis e a Stabiae e per ricerche al tempio di Apollo e al Foro triangolare di Pompei
Per quanto riguarda il futuro Osanna comunica “Abbiamo già pronto il bando da 2 milioni di euro per affidare con fondi ordinari gli interventi di manutenzione per due anni: avremo così falegnami, muratori e operai per intervenire. L’idea è sfruttare al massimo le possibilità del Grande Progetto per sistemare in maniera puntuale il sito per gli anni successivi, mentre con gli interventi ordinari dal 2016 puntiamo a evitare i piccoli crolli. Pompei, essendo esposta da oltre due secoli alle intemperie, è in una situazione di rischio, dove non si potrà mai evitare il piccolo crollo. Le rovine sono destinate a crollare, cerchiamo di tenere in vita una città che è morta “.
Il soprintendente è totalmente preso dal progetto e sopratutto soddisfatto dei risultati ottenuti, sia per quanto riguarda i finanziamenti dello Stato (che si spera vengano usati lecitamente, ndr), sia per l’interesse della popolazione nei confronti di uno dei patrimoni più significativi d’Italia e probabilmente del mondo. Pompei va preservata, una città sopravvissuta all’eruzione di un vulcano non può cadere a pezzi a causa della superficialità dell’uomo.
Osanna, in fine, si congeda dicendo: “Parteciperò all’avviso nel 2016 per guidare ancora la soprintendenza. Per ottenere risultati non bastano pochi mesi. Ci sarò per continuare il lavoro avviato“.
Daniela Diodato