Seguendo quello che, circa un mese fa, era stato l’auspicio (l’ordine?) del Presidente del Consiglio Renzi, la cabina di regia per Bagnoli, presieduta dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio De Vincenti, ha optato per una decisa accelerazione degli interventi necessari all’area ovest di Napoli.

Nella seduta di ieri, tenutasi a Roma, i membri della cabina, tra cui anche il commissario straordinario Nastasi e il Presidente della Regione De Luca, hanno stabilito una precisa road map, allo scopo di giungere alle prime aggiudicazioni dei lavori entro giugno. Inclusi all’interno del piano ci sono diversi passaggi operativi: si va dalla valutazione del rapporto dell’ISPRA, previsto per fine febbraio, sulle caratterizzazioni da svolgere sui suoli, all’indizione delle gare per la caratterizzazione stessa e la successiva bonifica, auspicate per marzo, in modo da rendere accessibili i luoghi entro l’estate; proprio per quanto riguarda i bandi di gara, si prevede un congruo anticipo (un mese) sulla tabella di marcia finora seguita.

Nonostante l’ottimismo, vanno tenute comunque in conto eventuali complicazioni, dovute alle vicende giudiziarie che ancora interessano l’area di Bagnoli: si pensi che già solo per procedere alla messa in sicurezza della colmata, infatti, è necessaria un’autorizzazione della magistratura, poiché l’area è sotto sequestro.

A tenere maggiormente col fiato sospeso sono le decisioni dei due TAR, del Lazio e della Campania, chiamati a pronunciarsi su due grandi questioni: il primo dovrebbe decidere in questi giorni sulla vertenza dei creditori privati della fallita Bagnolifutura, mentre il secondo il 9 marzo dovrebbe pronunciarsi sul ricorso contro lo “Sblocca Italia”, presentato dal Comune di Napoli.

Per quanto riguarda il fallimento della partecipata, il TAR laziale sta valutando anche e soprattutto la propria competenza a giudicare. Si tratta di una passaggio delicato, poiché un’eventuale dichiarazione di incompetenza restituirebbe gli atti al TAR della Campania per il giudizio di merito.

In parallelo, pende proprio davanti al TAR campano il ricorso contro il “decreto Sblocca Italia”: il procedimento, intrapreso su iniziativa del sindaco di Napoli De Magistris, costituisce il simbolo del braccio di ferro politico tra Amministrazione cittadina e Governo nazionale. Si tratta di una partita che si gioca sul filo della presunta (da De Magistris) illegittimità della nomina di Nastasi a commissario straordinario, che inficerebbe anche, secondo il sindaco, il valore legale dell’intera cabina di regia e delle decisioni da questa già adottate sul futuro di Bagnoli.

La posizione polemica del primo cittadino napoletano è talmente ben nota, ormai, che non fa più notizia la sua assenza alle riunioni della governance: fatto sta che una decisione del ricorso, il 9 marzo, in favore della cabina rappresenterebbe un colpo politico difficile da digerire per De Magistris. In caso contrario, mettendo in discussione l’organismo e l’intera linea politica su Napoli dello stesso Governo Renzi, il prestigio del sindaco, a poco più di due mesi dalle elezioni, ne uscirebbe notevolmente rinforzato.

Ecco perché non sorprende che i candidati PD alle primarie napoletane facciano del tema Bagnoli un caposaldo della loro propaganda. Per la verità, sono tutti concordi nel giudicare l’atteggiamento di De Magistris come un errore politico e amministrativo: se ci si aspetta che con toni duri si esprimano Valeria Valente, significativa appare invece la presa di posizione di Bassolino, non esattamente un fan di Renzi, che richiama al senso di responsabilità istituzionale, indispensabile, a suo dire, in un primo cittadino: “Fossi sindaco io – dichiara Bassolino – chiamerei per chiedere quando riuniamo la cabina di regia”.

Da qui al 9 marzo, in previsione anche delle elezioni comunali, dunque, ogni mossa del consesso guidato da De Vincenti e Nastasi assume un preciso valore politico, alla ricerca del favore della cittadinanza. Della corsa contro il tempo per restituire l’accessibilità al litorale bagnolese si è già detto: da rimarcare che dal mondo istituzionale si è offerta disponibilità alla cabina per svolgere ulteriori attività utili, e in questo senso va letta la collaborazione ottenuta dall’Università “Federico II” per procedere all’intervento tecnico sulla cosiddetta barriera idraulica. Ancora, si tenterà di far riunire la cabina di regia nuovamente a Napoli entro fine febbraio, alla vigilia, cioè, della decisione del TAR campano. In quell’occasione, tentando chiaramente di contrastare le polemiche mediatiche del sindaco, sembra che si terrà una conferenza stampa in cui il commissario Nastasi, contestato duramente da De Magistris e da una parte della cittadinanza nelle scorse settimane, spiegherà i vantaggi delle decisioni adottate finora (per la verità, Repubblica parla anche di un progetto per far presenziare persino Renzi all’evento, poi accantonato).

Non c’è dubbio, allora: sembra che una fetta importante del destino di Napoli si giocherà il 9 marzo in un’aula del tribunale amministrativo.

Ludovico Maremonti